Le autorità francesi hanno completamente revocato il divieto di espatrio per Pavel Durov, il fondatore di Telegram. La notizia, giunta come una liberazione per l'imprenditore russo con cittadinanza francese, pone fine a un periodo di restrizioni iniziato nell'agosto del 2024. Da allora, Durov era tenuto a presentarsi regolarmente alla polizia e poteva recarsi a Dubai solo previa autorizzazione delle autorità inquirenti.
Le accuse mosse a Durov riguardavano una presunta insufficiente moderazione della piattaforma di messaggistica, che, secondo l'accusa, avrebbe facilitato l'utilizzo di Telegram da parte di organizzazioni criminali. L'arresto di Durov, avvenuto lo scorso agosto all'aeroporto di Parigi, aveva suscitato un'eco mediatica internazionale. L'imprenditore era stato trattenuto per quattro giorni e interrogato in merito al suo presunto coinvolgimento in attività illecite tramite Telegram.
Formalmente, Pavel Durov era accusato di sei capi d'imputazione, tra cui il rifiuto di collaborare con le indagini, il concorso nella gestione di una piattaforma online per transazioni illegali e il riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Durov ha sempre respinto con forza tutte le accuse. Era stato rilasciato su cauzione, fissata a 5 milioni di euro, con l'obbligo di non lasciare il territorio francese e di presentarsi alle autorità due volte a settimana.
In una recente intervista al giornalista americano Tucker Carlson, Durov ha dichiarato di non comprendere ancora i motivi delle accuse. "È come arrestare Donald Trump perché uno dei 350 milioni di americani ha commesso un crimine. O incarcerare Macron per una rapina a Tolosa. È assurdo", aveva commentato Durov.
L'imprenditore aveva inoltre sottolineato come le indagini fossero in corso da oltre un anno senza che gli inquirenti fossero riusciti a trovare elementi di prova concreti a suo carico o a carico della sua azienda. Durov aveva rivendicato la conformità delle pratiche di moderazione di Telegram agli standard del settore e la piena collaborazione della società con le autorità francesi in risposta a richieste legalmente vincolanti. A causa del divieto di espatrio, Durov non aveva potuto recarsi negli Stati Uniti a maggio per incontrare fondi di investimento, né partecipare al "Forum della libertà" a Oslo.
In un intervento risalente a ottobre, Durov aveva espresso preoccupazione per il futuro della libertà di informazione, paventando la possibilità che la generazione attuale possa essere l'ultima a goderne pienamente. L'introduzione di misure "distopiche" in paesi un tempo considerati baluardi della libertà rischia, a suo avviso, di trasformare quello che era nato come uno strumento di libero scambio di informazioni in un potente mezzo di controllo.
In un'ottica di difesa della libertà digitale, il 29 ottobre, Durov aveva annunciato il lancio di Confidential Compute Open Network, noto anche come Cocoon. Si tratta di una rete di calcolo decentralizzata progettata per consentire l'esecuzione di servizi e applicazioni di intelligenza artificiale in modo sicuro e con il massimo livello di riservatezza per gli utenti. Il progetto mira a proteggere la libertà digitale delle persone in un contesto di crescente controllo governativo su internet. La revoca del divieto di espatrio rappresenta quindi un importante passo avanti per Pavel Durov, che potrà ora dedicarsi pienamente ai suoi progetti e continuare a difendere la sua visione di un internet libero e accessibile a tutti.
Prima di procedere


