Il 20 novembre 2025, Windows ha celebrato il suo 40° anniversario. Era il 1985 quando Microsoft lanciò la prima versione del suo sistema operativo, Windows 1.0, un'interfaccia grafica per DOS che apriva le porte a un nuovo modo di interagire con i computer. Pur essendo limitato dalle tecnologie dell'epoca, Windows 1.0 introduceva elementi grafici fondamentali come finestre, barre di scorrimento e barre dei titoli, concetti che ancora oggi sono alla base dei sistemi operativi moderni.
Il vero successo arrivò nel 1992 con Windows 3.1, che portò nelle case di milioni di persone applicazioni come Paint, Esplora File (allora chiamato File Manager), il Blocco Note e il Pannello di Controllo. Tuttavia, il salto di qualità definitivo si ebbe nel 1995 con Windows 95, che introdusse il menu Start, la barra delle applicazioni e un supporto al multitasking più avanzato. Fu in quel momento che i PC divennero un prodotto di massa, presente in quasi tutte le case e gli uffici del mondo.
Le versioni successive di Windows hanno avuto un successo altalenante. Windows 98 fu un grande successo, mentre Millennium si rivelò un mezzo disastro. Windows 2000, pur essendo un ottimo sistema operativo, rimase confinato principalmente in ambienti professionali, segnando però il passaggio a un kernel NT. Successivamente, arrivò il leggendario Windows XP (2001), uno dei sistemi operativi più longevi e amati della storia, che dominò il mercato per oltre un decennio e integrò in modo più efficace Internet. Windows Vista (2007) fu accolto negativamente, ma Microsoft si riprese con Windows 7, considerato da molti la migliore edizione del sistema operativo.
Nel 2012, Windows 8 rappresentò un altro passo falso, un tentativo fallito di spingere il mondo PC verso il touchscreen. Il punto di svolta più recente è stato Windows 10 (2015), concepito come un servizio in continua evoluzione e aggiornato regolarmente.
Oggi, Microsoft concentra i suoi sforzi su Windows 11, un sistema operativo che non ha riscosso un successo unanime come Windows 7. Con l'avvento dell'era dell'Intelligenza Artificiale (AI), il futuro di Windows è più incerto che mai. Recentemente, Microsoft ha annunciato di voler trasformare il computer da semplice strumento a piattaforma "agentica", integrando Copilot direttamente nel sistema operativo e consentendogli di lavorare per conto dell'utente.
Questa visione implica un cambiamento radicale nel modo in cui interagiamo con i computer. Invece di impartire comandi specifici, gli utenti potranno delegare compiti complessi a Copilot, che si occuperà di svolgerli in modo autonomo. Ad esempio, si potrà chiedere a Copilot di organizzare un viaggio, preparare una presentazione o rispondere a email, e l'assistente virtuale si occuperà di tutte le fasi necessarie, dalla ricerca di informazioni alla creazione di contenuti.
L'integrazione dell'AI in Windows apre nuove possibilità per migliorare la produttività, semplificare le attività quotidiane e personalizzare l'esperienza utente. Tuttavia, solleva anche interrogativi importanti sulla privacy, la sicurezza e il controllo dei dati. Sarà fondamentale che Microsoft adotti misure adeguate per garantire che l'AI sia utilizzata in modo responsabile e trasparente, tutelando i diritti e le libertà degli utenti.
Il futuro di Windows è quindi in bilico tra l'opportunità di sfruttare le potenzialità dell'AI e la necessità di affrontare le sfide che essa comporta. Il successo di Windows 11 e delle future versioni dipenderà dalla capacità di Microsoft di innovare, adattarsi ai cambiamenti del mercato e rispondere alle esigenze degli utenti, garantendo al contempo un'esperienza sicura, affidabile e rispettosa della privacy.
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