Un recente rapporto dell'International Federation of Horseracing Authorities (IFHA) – Council on Anti-Illegal Betting and Related Crime – ha rivelato che l'impatto economico globale delle scommesse illegali supera i 3.7 trilioni di dollari, una cifra ben più alta delle stime precedenti. Questo dato allarmante evidenzia come il fenomeno non si limiti alle somme giocate nei circuiti non autorizzati, ma generi una serie di conseguenze negative che colpiscono la società, l'economia e lo sport.
Secondo l'IFHA, i canali di scommesse illegali sono da quattro a sette volte più inclini a causare danni da gioco rispetto a quelli regolamentati. A livello mondiale, si stima che tra 286 e 338 milioni di persone siano esposte ai rischi derivanti dall'offerta di prodotti non autorizzati, con un costo economico annuale stimato tra 140 miliardi e 1.24 trilioni di dollari. Questi danni includono problemi di salute mentale, difficoltà finanziarie, rottura dei legami familiari e sociali, e aumento della criminalità.
Un altro aspetto preoccupante è il ruolo delle scommesse illegali come fonte di finanziamento per le organizzazioni criminali internazionali. Si stima che tra il 35% e il 50% dei loro introiti provenga da questo settore, con un fatturato annuo compreso tra 255 e 867 miliardi di dollari. Il coinvolgimento dei gruppi mafiosi nelle operazioni di betting non regolamentato è stimato al 51%, il che evidenzia la gravità del problema e la necessità di un'azione coordinata a livello internazionale per contrastare questo fenomeno.
Oltre a finanziare la criminalità, le scommesse illegali comportano anche ingenti perdite fiscali per gli Stati. Negli Stati Uniti, ad esempio, la sottrazione di gettito supera i 13 miliardi di dollari all'anno, mentre in India il gioco non regolamentato priva lo Stato di circa 100 miliardi di dollari. Queste risorse potrebbero essere utilizzate per finanziare servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e infrastrutture.
L'impatto sociale delle scommesse illegali è altrettanto rilevante. Il costo globale del lavoro forzato collegato a queste attività è stimato in 3.15 miliardi di dollari. Molte persone, spesso vulnerabili e sfruttate, sono costrette a lavorare in condizioni disumane per ripagare debiti di gioco o per conto di organizzazioni criminali coinvolte nel settore.
Il rapporto dell'IFHA evidenzia anche un caso di manipolazione delle corse avvenuto in Victoria, Australia. Alcuni fantini avrebbero fornito informazioni privilegiate a uno scommettitore professionista, che aveva modificato radicalmente le sue abitudini, concentrando la quasi totalità delle puntate sulle gare in cui erano coinvolti i due fantini. L'analisi dei modelli di scommessa ha rivelato 135 lay bets, di cui 133 andate a segno, con un importo medio di 29.449 AUD sulle puntate relative ai due jockey contro una media di 2.919 AUD sulle altre. Nei cinque mesi analizzati, l'83% del capitale complessivo di scommessa – pari a 3.9 milioni di AUD – è stato investito su di loro, generando un guadagno di 363.894 AUD. L'indagine ha portato a pene severe per i responsabili: 13 anni e 6 mesi di squalifica per il Fantino 1, 10 anni per il Fantino 2 e un divieto decennale per lo scommettitore professionista. Questo caso dimostra come le scommesse illegali possano compromettere l'integrità dello sport e danneggiare la fiducia del pubblico.
Un'altra tendenza preoccupante è l'ascesa dei bookmaker basati su criptovalute. Secondo l'IFHA, il 43% degli operatori illegali online accetta depositi in crypto. Un bookmaker analizzato elabora oltre 9 milioni di dollari al giorno di volume sulle scommesse sportive, il 99% dei quali proveniente da territori in cui non detiene alcuna licenza. I principali mercati di provenienza del traffico sono India, Indonesia, Stati Uniti, Giappone e Cina, giurisdizioni in cui le scommesse online sono vietate o fortemente limitate. L'esame di dodici giorni di attività ha mostrato una puntata media di circa 80 dollari con picchi da 100.000 dollari, e una concentrazione delle giocate su calcio (31%) e cricket (24%). Tether domina i flussi con il 51%, seguito da Bitcoin (15%), mentre la Rupia Indiana contribuisce al 38% del volume complessivo. Il comparto delle corse ippiche genera quasi 100.000 dollari al giorno, senza produrre alcun beneficio per lo sport in termini di tasse o prelievi.
In conclusione, il rapporto dell'IFHA mette in luce come le scommesse illegali rappresentino un problema globale complesso e multifacetico, con un impatto economico e sociale devastante. È necessario un impegno congiunto da parte di governi, autorità sportive, operatori legali e società civile per contrastare questo fenomeno e proteggere l'integrità dello sport, la salute pubblica e la sicurezza finanziaria.
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