Addio Mihajlovic: Tre anni senza il guerriero in campo e nella vita

Ricordo commosso di Sinisa Mihajlovic a tre anni dalla scomparsa: un campione dentro e fuori dal campo, uomo di coraggio e lealtà

Addio Mihajlovic: Tre anni senza il guerriero in campo e nella vita

Il 16 dicembre 2022, il mondo del calcio e non solo, perdeva un vero guerriero: Sinisa Mihajlovic. A tre anni dalla sua scomparsa, avvenuta a Roma all'età di 53 anni, il ricordo del campione serbo è più vivo che mai. La sua battaglia contro la leucemia, affrontata con coraggio e dignità, ha ispirato milioni di persone. Fino a pochi mesi prima della sua morte, Mihajlovic aveva guidato il Bologna, dimostrando una forza d'animo straordinaria.

La notizia della sua scomparsa fu annunciata con dolore dalla famiglia: la moglie Arianna, i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la madre Vikyorija e il fratello Drazen. Nelle parole della famiglia, si percepiva l'immagine di un uomo esemplare, un professionista straordinario, sempre disponibile e generoso verso tutti. La sua lotta contro la malattia è stata definita coraggiosa, e la famiglia ha espresso profonda gratitudine ai medici e agli infermieri che lo hanno assistito con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il professor Alessandro Rambaldi e il dottor Luca Marchetti.

Nato a Vukovar, in Jugoslavia, il 20 febbraio 1969, Sinisa Mihajlovic ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano e internazionale. La sua carriera da calciatore è stata costellata di successi, vestendo le maglie di club prestigiosi come Stella Rossa, Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Dotato di un talento purissimo, era celebre per la sua incredibile abilità nei calci di punizione, considerate tra le migliori al mondo. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Mihajlovic ha intrapreso la carriera di allenatore, guidando diverse squadre tra cui Bologna, Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino e la nazionale serba.

Roberto Mancini, suo grande amico e compagno di squadra, lo ricordò con parole toccanti: "Non ho più un fratello". Un legame profondo, nato sui campi di calcio e rafforzato dalla vita. Mancini sottolineò l'ingiustizia di una malattia così crudele che si è portata via un uomo buono e perbene a soli 53 anni. Ricordò i ventotto anni trascorsi insieme, tra spogliatoi, litigi e momenti di condivisione, diventando spalla l'uno per l'altro. Mancini elogiò il calciatore, il leader, l'uomo che chiunque avrebbe voluto nella propria squadra, rimarcando la sua straordinaria capacità nei calci di punizione, definendolo il migliore al mondo.

Il ricordo di Sinisa Mihajlovic vive ancora oggi nei cuori di chi lo ha conosciuto e ammirato. Un uomo che ha combattuto con coraggio, sia sul campo che nella vita, lasciando un'eredità di lealtà, passione e umanità. Il suo esempio continua a ispirare, ricordandoci che anche nelle sfide più difficili, è possibile combattere con dignità e non arrendersi mai. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del calcio, ma il suo spirito guerriero e il suo sorriso rimarranno per sempre impressi nella memoria di tutti.

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Pubblicato Martedì, 16 Dicembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 16 Dicembre 2025

Marco P.

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