"Accetterei i soldi sauditi come ha fatto Mancini? Presto per dirlo". Con l'Atalanta in alto in classifica in campionato come in Champions, il tecnico dei nerazzurri, Gian Piero Gasperini, una sorpresa getta ombre sul proprio futuro nel corso dell'evento di presentazione del libro del giornalista de La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando: " C'è stata la possibilità - ha detto - non ero mentalmente pronto e avevo un impegno L'ipotesi saudita resta viva? Solo se avessi la convinzione di poter portare qualcosa di nuovo Così avrebbe un senso, oltre i soldi di una carriera" Gasperini ha parlato poi delle sue idee ("Ho creduto anni fa in certe idee che oggi si sono diffuse, specialmente su come sia per me il modo migliore per difendersi, ma nel calcio non esiste il copyright, si prendono e si adattano idee") e del ruolo dell'allenatore: "Gli allenatori li metterei tutti in Paradiso, è un lavoro che ha alti e bassi incredibili: momenti di esaltazione e momenti in cui tutti sono in difficoltà". "Il talento è sempre più raro in un calcio che va veloce ma è la cosa più bella - ha aggiunto - la prima cosa che cerchi di notare in un ragazzino dei giovanili: la sensibilità, la fantasia, la facilità di giocata.
La tattica individuale fa parte del talento, come un giocatore gestisce la posizione del corpo, il controllo, la protezione del pallone. Il calcio è complesso e fatto di tanti ingredienti che vanno combinati fra loro per comporre una squadra vincente". E ancora: "Molto mi viene detto sul gioco uomo a uomo a tutto campo, poco sul fatto che le mie squadre facciano tanti gol. Il calcio rimane uno spettacolo: quando hai stadi così pieni devi offrire a chi paga qualcosa che piace.
Ci sono state tante filosofie, c'è stato un periodo in cui contava solo vincere, ma io credo che una più alta possibilità di vincere derivi proprio dal buon calcio Io non ho mai avuto dubbi: quando una squadra si esprime bene ha più chance di vincere . Ognuno ha dei propri record e dei traguardi da raggiungere: quando si riesce a superare sé stessi c'è una grandissima vittoria e il calcio insegna anche a perdere e a ripartire, creando un nuovo obiettivo".
FONTE: Sportmediaset