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Il ritiro di Francesco "Pecco" Bagnaia dal GP della Malesia 2025 rimarrà impresso come uno degli episodi più sfortunati di una stagione già costellata di imprevisti. Nonostante una performance meno brillante rispetto al Giappone, il pilota Ducati aveva dimostrato un notevole potenziale, conquistando la pole position e trionfando nella Sprint Race, oltre a mantenere costantemente posizioni da podio durante la gara domenicale.
Dopo una partenza in cui Alex Marquez gli aveva subito sottratto la leadership, Bagnaia aveva mantenuto il controllo della situazione fino all'undicesimo giro. I suoi tempi sul giro, al decimo passaggio, erano identici a quelli del leader, e grazie alla scelta di una gomma anteriore media, sperava di conservare un margine per gli ultimi giri, al fine di superare Marquez, che aveva optato per una mescola morbida.
"Stavo cercando di gestire la situazione", ha dichiarato Bagnaia al sito ufficiale della MotoGP. "Mantenevo un distacco di sette-nove decimi da Alex. Vedevo che stava forzando molto con la gomma posteriore, quindi ho preferito rimanere calmo e controllare la situazione, con l'obiettivo di recuperare negli ultimi cinque giri".
Tuttavia, al dodicesimo dei venti giri previsti, la situazione è drasticamente cambiata. Bagnaia ha completato il giro con un ritardo di quattro decimi dal leader, venendo superato da Pedro Acosta, che si era mantenuto in attesa. Il suo tempo sul giro è sceso a 2'01", e il calo di performance si è accentuato progressivamente. Al tredicesimo giro, Bagnaia ha registrato un tempo di sette decimi superiore a quello di Marquez, per poi perdere un secondo nel giro successivo.
"Pecco ha mantenuto il controllo, rimanendo a sette-nove decimi per evitare di surriscaldare la gomma anteriore. Ad un certo punto, il distacco è aumentato di altri sette decimi, superando il secondo per due o tre giri", ha spiegato Davide Tardozzi a Sky Sport MotoGP.
Questo calo di performance è coinciso con delle strane sensazioni avvertite dal pilota. "Ho iniziato ad avvertire un forte calo al posteriore a partire dal 12° giro", ha raccontato. "Da quel momento in poi, è arrivato Pedro, ho iniziato ad avere difficoltà a controllare il posteriore, ho perso aderenza e poi ho perso il posteriore in ingresso di curva 1".
A Sky Sport MotoGP ha aggiunto: "La gomma perdeva pressione giro dopo giro. Sinceramente, ho pensato di non essere stato bravo a gestire la gomma posteriore, perché improvvisamente ho iniziato a sentire che non avevo grip, o perlomeno che stava peggiorando troppo giro dopo giro".
La spiegazione è emersa quando Bagnaia è rientrato ai box: la pressione del suo pneumatico posteriore era scesa a 0,6 bar, e una foratura era chiaramente visibile nella sezione centrale. Gli ingegneri hanno immediatamente analizzato i dati per individuare il momento in cui si era verificata la foratura. "Dai dati abbiamo visto che la foratura è avvenuta al 12° giro", ha confermato Bagnaia, "che coincide con il momento in cui ho iniziato ad avvertire questo calo".
La domanda che sorge spontanea è: perché Bagnaia si è ritirato solo al 18° giro, dopo aver mancato l'ingresso alla curva 1? "Evidentemente, qualunque fosse l'oggetto, un chiodo o altro, è saltato via, e il pneumatico si è sgonfiato", ha spiegato Davide Tardozzi. Michelin ha ipotizzato che Pecco Bagnaia possa essere passato su un elemento in carbonio, un detrito rimasto incastrato nello pneumatico per diversi giri prima di fuoriuscire.
