Umberto Calcagno, presidente dell'Assocalciatori (AIC), ha espresso le sue preoccupazioni durante una conferenza stampa a Bruxelles, sostenendo che l'eccessivo numero di partite rappresenta una distorsione significativa, con il rischio che il calcio stia iniziando a divorare se stesso. Questa situazione, anche avvertita dai calciatori in Italia, è stata evidenziata a seguito della presentazione di un reclamo contro la Fifa alla Commissione UE da parte delle Leghe europee, Fifpro Europe e LaLiga.
Calcagno ha sottolineato che la salute dei calciatori non è più solo una questione sindacale, ma una difesa del sistema stesso. Ha commentato che i migliori giocatori sono costretti a giocare un numero crescente di partite a velocità sempre più elevate rispetto al passato, con alcuni che potrebbero arrivare a disputare fino a 80 match all'anno, compiendo viaggi di 120.000 chilometri, con poche sessioni di allenamento adeguate. Calcagno ha avvertito che questo potrebbe trasformare il calcio in un prodotto meno attraente a lungo termine, nel tentativo di massimizzare i ricavi nel breve periodo.
Fonte: tuttomercatoweb.com