La Commissione Europea ha formalmente accusato TikTok e Meta di violare gli obblighi di trasparenza previsti dal Digital Services Act (DSA), la normativa europea sui servizi digitali. L'accusa principale riguarda la presunta restrizione all'accesso ai dati per i ricercatori, un elemento cruciale per valutare l'impatto delle piattaforme online sulla salute pubblica e mentale, in particolare tra i minori.
Secondo la Commissione, sia Meta (proprietaria di Facebook e Instagram) sia TikTok avrebbero implementato procedure e strumenti eccessivamente complessi per i ricercatori che richiedono l'accesso ai dati pubblici. Questo avrebbe portato a ottenere informazioni incomplete o inaffidabili, compromettendo la capacità di condurre ricerche accurate e identificare contenuti illegali o dannosi a cui gli utenti, inclusi i minorenni, potrebbero essere esposti.
Le contestazioni mosse a Meta riguardano anche la presunta difficoltà per gli utenti nel segnalare contenuti illegali e contestare le decisioni di moderazione. La Commissione ritiene che i meccanismi messi a disposizione da Facebook e Instagram non siano sufficientemente semplici ed efficaci, ostacolando la possibilità per gli utenti di tutelarsi da contenuti inappropriati o illegali.
La DSA impone alle grandi piattaforme online obblighi stringenti in materia di trasparenza e responsabilità. I ricercatori devono poter accedere ai dati per valutare i rischi sistemici associati alle piattaforme, come la diffusione di disinformazione, l'incitamento all'odio e la manipolazione elettorale. L'accesso ai dati è fondamentale anche per monitorare l'efficacia delle misure adottate dalle piattaforme per contrastare questi fenomeni.
La Commissione Europea ha invitato le aziende a esaminare attentamente le accuse e a fornire una risposta scritta. Se le contestazioni saranno confermate, la Commissione potrà imporre sanzioni pecuniarie fino al 6% del fatturato globale annuo delle società coinvolte. Considerando il fatturato di Meta e TikTok, si tratterebbe di multe potenzialmente miliardarie.
Questo procedimento si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione da parte delle autorità europee verso le pratiche delle grandi piattaforme digitali. Ad aprile 2025, Meta era già stata sanzionata con una multa di 200 milioni di euro per violazioni del Digital Markets Act (DMA), la normativa europea sulla concorrenza nel settore digitale. La Commissione aveva contestato a Meta alcune pratiche pubblicitarie ritenute anticoncorrenziali.
Le indagini della Commissione Europea evidenziano la crescente preoccupazione per il ruolo delle piattaforme online nella diffusione di contenuti illegali e dannosi, nonché per la necessità di garantire la trasparenza e la responsabilità delle aziende che gestiscono queste piattaforme. La DSA rappresenta un tentativo ambizioso di regolamentare il mondo digitale e proteggere i diritti dei cittadini europei, ma la sua efficacia dipenderà dalla capacità delle autorità di far rispettare le nuove regole e di sanzionare le violazioni.
L'esito di questa indagine avrà un impatto significativo sul futuro di TikTok e Meta in Europa, e potrebbe influenzare le politiche di regolamentazione digitale a livello globale. La posta in gioco è alta: si tratta di garantire che le piattaforme online operino in modo trasparente e responsabile, tutelando i diritti degli utenti e promuovendo un ambiente digitale sicuro e inclusivo.
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