La Canon, gigante giapponese dell'imaging e della stampa, ha annunciato la chiusura della sua fabbrica di stampanti laser a Zhongshan, in Cina, alla fine di novembre. La decisione, come riportato dal South China Morning Post, è stata motivata dalla crescente pressione dei concorrenti cinesi, che hanno eroso la quota di mercato di Canon nel settore delle stampanti laser. Questa notizia solleva interrogativi sul futuro delle aziende straniere che operano in Cina, in un contesto economico in rapida evoluzione e caratterizzato da una competizione sempre più agguerrita.
La fabbrica di Zhongshan, operativa dal 2001 e successivamente integrata con un altro stabilimento a Zhuhai, rappresentava un importante polo produttivo per Canon. Dotata di infrastrutture all'avanguardia e di servizi per i dipendenti di elevata qualità, come alloggi con aria condizionata, lavatrici, televisori, una biblioteca, una sala cinema e impianti sportivi, la fabbrica ha raggiunto un picco di 10.000 dipendenti, ridottisi a circa 1.000 negli ultimi tempi. La chiusura ha comportato la cessazione del rapporto di lavoro per centinaia di persone, a cui sono stati offerti generosi pacchetti di buonuscita. Un ex dipendente, con 10 anni di anzianità, ha dichiarato di aver ricevuto un'indennità di circa 28.290 dollari, equivalenti a 43 mesi di stipendio.
Secondo le dichiarazioni ufficiali di Canon, la chiusura è una conseguenza diretta del calo della domanda di stampanti laser nel mercato cinese. Questa tendenza era già stata anticipata dai vertici aziendali durante una recente conferenza trimestrale, in cui si evidenziava una contrazione dell'1% nel fatturato del settore printing, attestandosi a 4 miliardi di dollari, nonostante la crescita registrata in altri segmenti di business. Nonostante la chiusura dello stabilimento di Zhongshan, Canon continua a mantenere altri impianti produttivi in Cina, dedicati alla produzione di stampanti e materiali di consumo, ma non ha rilasciato dichiarazioni in merito al loro futuro. Al di fuori della Cina, Canon produce prodotti simili in Vietnam e Thailandia.
La decisione di chiudere la fabbrica di Zhongshan segue un'altra chiusura significativa avvenuta nel 2022, quando Canon fu costretta a cessare la produzione di fotocamere digitali a Zhuhai, adducendo anche in quel caso un calo della domanda. Questi eventi sollevano interrogativi sulla strategia di Canon nel mercato cinese e sulla sua capacità di competere con i produttori locali, sempre più agguerriti e capaci di offrire prodotti a prezzi competitivi. La concorrenza cinese nel settore tecnologico è in forte crescita, con aziende come Huawei, Xiaomi e Lenovo che stanno guadagnando quote di mercato a livello globale, sfidando il dominio delle multinazionali occidentali e giapponesi.
La chiusura della fabbrica di Canon a Zhongshan potrebbe rappresentare un campanello d'allarme per altre aziende straniere che operano in Cina. Il mercato cinese, pur rimanendo un'importante opportunità di crescita, è diventato sempre più complesso e competitivo. Le aziende straniere devono affrontare sfide come la concorrenza locale, le normative governative, le fluttuazioni economiche e le tensioni geopolitiche. Per avere successo in Cina, è necessario adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, investire in innovazione e costruire solide partnership con aziende locali. La storia di Canon a Zhongshan dimostra che anche i colossi globali possono trovarsi in difficoltà di fronte alla rapida evoluzione del panorama economico cinese.
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