Durante il convegno “Pianificazione e strategie nelle categorie giovanili”, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha analizzato il panorama calcistico attuale e, in particolare, le sfide uniche che il suo club deve affrontare. L'evento, organizzato dalla Lega Serie A in collaborazione con il Social Football Summit, si è svolto margine della finale della Supercoppa Primavera a Milano, un'occasione che ha riunito esperti e dirigenti per discutere delle future strategie nel calcio giovanile.
Uno dei temi principali toccati da Giulini è stata la filosofia che il Cagliari ha adottato per valorizzare i giovani talenti. “Il contesto del Cagliari è molto particolare,” ha spiegato Giulini. La Sardegna, rappresentando una sfida logistica a causa dei suoi scarsi collegamenti, ha spinto il club a creare un ambiente che metta i giovani calciatori nelle migliori condizioni per crescere. Il Cagliari ha sviluppato un sistema di Academy che copre l'intera isola, rendendo accessibile il lavoro del club a giovani talenti locali. Con oltre40 Academy affiliate, il Cagliari si è impegnato a ridurre il flusso di giovani sardi che abbandonavano la propria terra per unirsi ad altri club in Italia.
Nella sua visione per il futuro, Giulini attribuisce grande importanza al ruolo dei centri di formazione distribuiti sul territorio. Questi centri permettono ai giovani di allenarsi a poche ore da casa, integrando le loro esperienze personali e sportive senza allontanarli dal loro contesto locale. La sinergia tra il lavoro sul campo e l'aspetto educativo forma la base di un sistema che punta alla costruzione di una generazione di atleti che cresca sotto l'influenza diretta della cultura e dei valori del Cagliari.
Giulini sottolinea inoltre che il Cagliari ha sette giocatori in prima squadra provenienti dal settore giovanile, un successo che testimonia l'efficacia del modello adottato. Tuttavia, ammette che le squadre giovanili si trovano spesso ad affrontare sfide, soprattutto in termini di competitività con club dotati di maggiori risorse finanziarie. La rimozione dei vincoli rende più difficile trattenere i talenti locali, ma Giulini resta fermo sulla necessità di coerenza e sostenibilità nelle decisioni del club.
In chiusura, Giulini ha parlato della recente finale, descrivendola come un momento di festa per il club, indipendentemente dal risultato sul campo. “Essere di nuovo qui a giocarci una finale è qualcosa di straordinario. Ringrazio tutte le persone animate da una fortissima passione che lavorano nel nostro vivaio,” ha aggiunto. Tale passione e dedizione sono elementi chiave per mantenere alta la bandiera del Cagliari, non solo in Sardegna ma in tutto il calcio italiano.
Infine, Giulini ha toccato anche l'importanza delle squadre locali come l'Olbia, che rappresentano un pilastro fondamentale nel percorso formativo dei giovani calciatori del Cagliari. Con una visione proiettata al futuro, il club continua a investire in progetti che possano alimentare l'infrastruttura calcistica locale mentre si sforza di mantenere intatto uno spirito di comunità e appartenenza, valori che sono da sempre il cuore pulsante del calcio a Cagliari.