Con il passare dei giorni, il nuovo scandalo scommesse che coinvolge dodici calciatori di Serie A continua ad arricchirsi di dettagli inquietanti. Le indagini della Procura della Repubblica di Torino, supportate dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Milano, rivelano puntate frequenti e di importo elevato. Dalle intercettazioni emerge chiaramente l’entità del giro di denaro gestito da De Giacomo, considerato uno dei principali referenti del sistema.
Tra i nomi coinvolti figura anche Sandro Tonali, ex centrocampista del Milan ora in forza al Newcastle. Il Corriere di Torino ha riportato alcuni passaggi significativi del verbale reso dallo stesso Tonali davanti ai magistrati. Il calciatore ha raccontato di aver saldato parte del proprio debito in contanti, consegnando somme comprese tra i 20.000 e i 25.000 euro a un certo "Tommy", in un bar nella zona di San Siro a Milano. Le visite sarebbero state almeno cinque o sei.
Per tutelare la privacy delle comunicazioni, a Tonali – come già avvenuto per altri – era stato suggerito di usare schede telefoniche intestate a soggetti stranieri: “Tommy vuole darti una scheda ciucca intestata a qualcuno, così stai tranquillo... come ha fatto con me”, si legge in una chat. La risposta di Tonali: “Ok sì, top. Compro telefono nuovo”.
Le scommesse illecite, però, non si limitavano solo al calcio – per questo sia Tonali che Fagioli sono già stati squalificati dalla giustizia sportiva – ma coinvolgevano anche altri sport. Un messaggio menziona una scommessa da 20.000 euro sulla vittoria della tennista Martina Trevisan, effettuata da Raoul Bellanova. Un comportamento che, secondo quanto emerge, superava i limiti imposti da De Giacomo, che aveva fissato un tetto massimo di 10.000 euro a giocata.
Le esposizioni debitorie crescevano anche attraverso il poker online, con somme pagate tra giocatori o direttamente agli organizzatori. In un messaggio, il portiere Mattia Perin scrive: “Tommy, togli il 10 per cento e ti faccio il bonifico, il resto lo do a Fagio”. Ma la replica è chiara: “Oppure li vieni a prendere cash”, poiché uno degli organizzatori non poteva ricevere bonifici.
L'inchiesta continua, e ogni nuovo elemento sembra aprire squarci sempre più profondi su una rete di scommesse illegali che coinvolge nomi noti e cifre da capogiro.