Il campionato MotoGP 2025 si appresta a concludere la sua tournée asiatica sul circuito di Sepang, in Malesia, dopo la sorprendente vittoria di Raul Fernandez a Phillip Island. Il Sepang International Circuit rappresenta un punto di riferimento consolidato per i team, grazie ai test pre-campionato che si svolgono tradizionalmente su questa pista. Tuttavia, l'evoluzione delle moto durante i 19 Gran Premi disputati ha portato a significativi sviluppi, un aspetto che non sembra preoccupare eccessivamente Michelin. Secondo Piero Taramasso, responsabile Michelin, Sepang è un circuito ben conosciuto e ricco di dati.
"Sepang è un circuito amico perché abbiamo tanti dati. Lo conosciamo bene, perché oltre al Gran Premio ci facciamo i test invernali e questo ti dà già un po' più di tranquillità. E' comunque una pista che sollecita sia l'anteriore che il posteriore, perché è molto completa: ci sono delle curve veloci, ma anche due rettilinei molto lunghi, inoltre l'asfalto è abrasivo e le temperature sono alte. Però offre un buon grip, sia sull'asciutto che sul bagnato. E quando sai già che ci sarà un buon grip e disponi di tanti dati, è sempre tutto più facile", ha spiegato Taramasso.
Per il Gran Premio della Malesia 2025, Michelin ha optato per una strategia specifica: "Per quanto riguarda l'anteriore, abbiamo confermato le due soluzioni che sono state utilizzate nel 2024, che sono la soft e la media, mentre abbiamo deciso di sostituire la dura, introducendo la carcassa più rigida che abbiamo già proposto su altri circuiti in Asia. Al posteriore, considerando che lo scorso anno avevano utilizzato la soft sia nella Sprint che nella gara lunga, abbiamo deciso di confermare entrambe le mescole, ma di fare un passo indietro in termini di carcassa, tornando su quella standard dopo esserci resi conto che quella più rigida che avevamo portato nella scorsa edizione non era necessaria". Questo ritorno alla carcassa standard potrebbe favorire l'utilizzo della gomma media nella gara lunga, riducendo il divario prestazionale tra le due mescole.
Le condizioni meteorologiche a Sepang sono notoriamente variabili, con pioggia quasi sempre presente. Taramasso ha commentato: "Lì ormai le previsioni non le guardo più, perché tanto ogni volta danno 35 gradi di temperatura massima, un po' nuvolo, un po' di sole e qualche temporale. Ma alla fine un po' di pioggia la prendiamo sempre. Comunque, come dicevo, il grip è buono anche sul bagnato e sicuramente se piove andranno con due rain medie, perché a Sepang le soft non funzionano più di tanto. Vanno bene giusto se c'è tanta acqua, ma se devi fare dei run un po' più lunghi, anche solo di una decina di giri, ci vogliono le medie. Anche perché poi di solito la pista ci mette tanto ad asciugarsi, vuoi per l'umidità o perché il drenaggio non è perfetto, quindi le condizioni possono rimanere miste abbastanza a lungo. Ma se penso ad un Gran Premio sotto alla pioggia dico: perché no? Alla fine è da Le Mans che non ne facciamo uno, poi senza Marquez e con Bagnaia in difficoltà è tutto un po' più aperto. Con Fernandez in Australia siamo arrivati a sette vincitori diversi quest'anno, magari potrebbe essere l'occasione per averne un ottavo".
Riguardo al Gran Premio d'Australia, caratterizzato da condizioni climatiche avverse e dall'asimmetria del circuito di Phillip Island, Taramasso ha sottolineato che non sono stati riscontrati problemi particolari. "Phillip Island si sa che è un tracciato molto difficile, tra l'altro ha fatto anche abbastanza freddo. Poi c'era il vento piuttosto forte, ma anche parecchie buche e questi sono fattori che non rendono mai la vita facile. In ogni caso, i piloti non hanno avuto grosse difficoltà a trovare la combinazione giusta per la gara lunga, mentre qualcuno è andato un po' fuori strada nella Sprint. In generale, però, non ci sono stati grossi problemi, neanche a livello di temperatura, che di solito è un fattore che si deve controllare sul lato sinistro della gomma, invece è stato tutto abbastanza normale".
Durante la Sprint Race in Australia, le scelte delle gomme sono state divergenti. "La maggior parte dei piloti ha scelto la dura all'anteriore e la soft al posteriore. In cinque invece hanno montato la media all'anteriore, ma era una un po' al limite. Tra questi c'era anche Quartararo, che partiva dalla pole e poi ha finito indietro, e ha ammesso di aver sbagliato la scelta. Di base, ci aveva puntato perché la media offriva un po' più di grip sull'angolo di piega, facendo girare meglio la moto. Il problema è stato che il ritmo della Sprint è stato velocissimo, nessuno si aspettava un passo di questo tipo, e quindi la media ha sofferto più del previsto, anche perché al posteriore c'era la soft che spingeva abbastanza".
I dati raccolti durante la Sprint Race hanno fornito informazioni preziose per la gara lunga, portando quasi tutti i piloti a optare per la media al posteriore e la dura all'anteriore. Questo ha migliorato l'equilibrio e il bilanciamento delle moto, sebbene negli ultimi giri si sia verificato un decadimento delle prestazioni. Nonostante ciò, i primi giri sono stati più veloci rispetto all'anno precedente, anche se non è stato battuto il record della distanza di gara. Il record in qualifica stabilito da Quartararo è stato particolarmente impressionante, superando di quasi otto decimi il precedente record di Martin del 2023. Il weekend di gara è stato ricco di sorprese, con una prima fila inedita senza Ducati e la vittoria inattesa di Raul Fernandez. Michelin si è detta soddisfatta della performance complessiva delle gomme e dell'assenza di lamentele particolari da parte dei piloti.