L'Università di Cambridge ha avviato un'operazione di salvataggio dati senza precedenti, con l'obiettivo di recuperare preziose informazioni digitali intrappolate su supporti fisici e tecnologici obsoleti, come i dischetti. Il progetto, denominato ufficialmente Future Nostalgia, è stato inaugurato il 9 ottobre presso la biblioteca universitaria, aprendo le porte a chiunque desideri contribuire portando i propri vecchi dischetti nella speranza di recuperare i dati in essi contenuti.
Come riportato da Tom's Hardware, l'iniziativa nasce da un'urgenza concreta: il rivestimento magnetico dei supporti si deteriora con il tempo, rendendo sempre più raro il funzionamento delle apparecchiature necessarie per la lettura. La biblioteca di Cambridge custodisce già oltre 150 dischetti provenienti da diverse collezioni, tra cui l'archivio di Stephen Hawking, contenente bozze preliminari delle sue ricerche, file personali e software per computer ormai obsoleti.
Il progetto Future Nostalgia non si affida ai tradizionali lettori USB, ma utilizza interfacce hardware specializzate come KryoFlux e Greaseweazle. Questi dispositivi sono in grado di leggere il segnale magnetico grezzo, rilevando anche le minime variazioni di polarità che codificano i dati, consentendo il recupero delle informazioni anche da supporti danneggiati o non standard. Questa tecnica si rivela fondamentale per preservare dati altrimenti irrecuperabili, garantendo la sopravvivenza di documenti e ricerche di valore storico e scientifico.
Un aspetto cruciale del progetto è il coinvolgimento attivo della comunità di appassionati di retro-computing, le cui competenze si rivelano spesso indispensabili per affrontare formati obsoleti. Anche dopo l'estrazione dei dati, infatti, si presenta una seconda sfida: la decodifica dei formati di file e dei word processor proprietari, caduti in disuso da tempo. Future Nostalgia sta sviluppando una tecnologia che permetta di replicare l'intero processo di recupero dati, in modo che altre istituzioni possano adottarla man mano che un numero sempre maggiore di dischetti diventa illeggibile. Questo approccio mira a creare un modello scalabile e replicabile per la conservazione del patrimonio digitale su supporti obsoleti.
L'iniziativa dell'Università di Cambridge rappresenta un esempio virtuoso di come affrontare la sfida della conservazione digitale a lungo termine. Mentre i supporti di memorizzazione evolvono rapidamente, è fondamentale non dimenticare il patrimonio informativo custodito su supporti più datati. Progetti come Future Nostalgia contribuiscono a preservare la memoria collettiva e a garantire che le informazioni del passato rimangano accessibili alle generazioni future. In un'era dominata dal cloud storage e dalle memorie flash, iniziative come questa ci ricordano l'importanza di prendersi cura anche dei supporti che hanno segnato la storia dell'informatica.