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Un gruppo di astronomi provenienti dalle prestigiose università di Oxford e Cambridge ha recentemente compiuto una scoperta che potrebbe riscrivere la nostra comprensione dell'universo. Analizzando i dati raccolti dal radiotelescopio MeerKAT in Sud Africa, nell'ambito del progetto MIGHTEE, hanno individuato una struttura cosmica sorprendente: un filamento di materia oscura in rotazione. Questa scoperta, pubblicata su riviste scientifiche di rilievo, suggerisce che l'universo, su vasta scala, non è statico, ma dinamico e rotante.
La ricerca si è concentrata su 14 galassie situate a circa 440 milioni di anni luce dalla Terra. Queste galassie si presentavano allineate in una linea incredibilmente sottile, larga circa 117.000 anni luce e lunga 5,5 milioni di anni luce. L'allineamento e l'orientamento simile delle galassie hanno subito destato sospetti, tanto da richiedere ulteriori indagini. Per approfondire l'analisi, i ricercatori hanno fatto ricorso ai dati dello Sloan Digital Sky Survey, che offre una visione più ampia dello spazio nelle frequenze ottiche e infrarosse, e ai dati dello strumento DESI (Dark Energy Spectroscopic Instrument), specializzato nella raccolta di dati ottici, infrarossi e ultravioletti.
Combinando i dati provenienti da diverse fonti, gli astronomi sono riusciti a identificare ben 297 galassie allineate lungo questo filamento di materia oscura, estendendolo fino a una lunghezza di almeno 49 milioni di anni luce. Attraverso l'analisi dell'effetto Doppler, hanno scoperto che queste galassie ruotano all'interno del filamento, un po' come le foglie di tè che si muovono quando si mescola la tazza con un cucchiaino. La velocità di rotazione del filamento è stata stimata in circa 110 km/s. A titolo di paragone, questa è la stessa velocità con cui la Via Lattea e la galassia di Andromeda si stanno avvicinando l'una all'altra, avviandosi verso una collisione cosmica tra circa 4,5 miliardi di anni.
Questa scoperta fornisce un supporto osservativo diretto a una teoria affascinante sull'evoluzione dell'universo. Secondo questa teoria, nelle prime fasi dell'universo, le anomalie gravitazionali avrebbero innescato la rotazione della materia oscura. Questa rotazione, a sua volta, avrebbe influenzato la rotazione delle galassie e delle stelle al loro interno. Il filamento di materia oscura rotante agirebbe come una sorta di "pompa", convogliando gas e polveri all'interno delle galassie e alimentando la formazione di nuove stelle. Questo processo di formazione stellare è cruciale per la crescita e l'evoluzione delle galassie.
La materia oscura, che costituisce circa l'85% della massa totale dell'universo, è una sostanza misteriosa che non interagisce con la luce e quindi non può essere osservata direttamente con i telescopi tradizionali. La sua presenza è dedotta attraverso i suoi effetti gravitazionali sulla materia visibile, come le stelle e le galassie. Comprendere la natura e il comportamento della materia oscura è uno dei grandi obiettivi della cosmologia moderna.
Questa ricerca rappresenta un passo avanti significativo nella nostra comprensione dell'universo. Fornisce la prima prova osservativa diretta di come le strutture su larga scala dell'universo ruotano e di come questa rotazione influenza la rotazione e la crescita delle singole galassie. In futuro, ulteriori studi e osservazioni saranno necessari per confermare questi risultati e per esplorare ulteriormente le proprietà e il ruolo della materia oscura nell'evoluzione cosmica. L'utilizzo di simulazioni cosmologiche avanzate permetterà di confrontare i modelli teorici con le osservazioni, fornendo una comprensione più completa dei processi che hanno plasmato l'universo che osserviamo oggi.
