Siri nel caos? Dubbi interni in Apple sul futuro dell'AI

Malcontento e fughe di talenti nel team di sviluppo di Siri mettono a rischio la strategia AI di Apple, con ripercussioni sulle vendite future?

Siri nel caos? Dubbi interni in Apple sul futuro dell'AI

Il futuro di Siri, l'assistente vocale di Apple, è avvolto da nubi di incertezza. Secondo un rapporto di Bloomberg, alcuni dipendenti di Apple avrebbero espresso forti dubbi sulla nuova versione di Siri, prevista con l'aggiornamento iOS 26.4, in arrivo nella primavera del 2026. Ma le preoccupazioni non si limitano alle performance del software: un vero e proprio esodo di talenti sta minando la divisione AI dell'azienda di Cupertino, gettando ombre sul futuro dell'intelligenza artificiale made in Apple.

La situazione, come riporta Mark Gurman, non dipende tanto dalla reazione dei consumatori, quanto da un malcontento interno generato dal ritardo nello sviluppo delle nuove funzioni di intelligenza artificiale e dalla gestione della leadership. Nonostante le ottime vendite di iPhone 17, la tenuta dell'organizzazione interna sembra essere sempre più precaria. Un campanello d'allarme che non può essere ignorato, soprattutto in un settore in cui l'innovazione è la chiave per restare competitivi.

Le difficoltà sarebbero cominciate con i problemi nello sviluppo di Siri e con la decisione, maturata nei mesi scorsi, di valutare l'uso di modelli di terze parti per potenziarne le capacità conversazionali. Da allora, scrive Gurman, il fenomeno della fuga di cervelli si è aggravato. Il team Apple Foundation Models — responsabile della creazione dei modelli di base dell'intelligenza artificiale — ha già perso il proprio leader e fondatore, insieme a una dozzina di ricercatori di punta.

A peggiorare ulteriormente il quadro è stata la partenza di figure di alto livello come Ke Yang, responsabile del team Answers, Knowledge and Information (AKI), passato a Meta Platforms dopo poche settimane dall'assunzione del ruolo in Apple. Yang aveva preso il posto di Robby Walker, precedente capo dell'unità AKI, e si occupava di guidare l'evoluzione di Siri verso un modello più simile a ChatGPT. La rapidità con cui anche lui ha lasciato l'incarico rappresenta, secondo Gurman, un segnale imbarazzante per l'azienda di Cupertino.

E le dimissioni potrebbero non fermarsi qui. Secondo le fonti citate, altri dirigenti di alto livello della divisione AI starebbero valutando di lasciare l'azienda, soprattutto se il nuovo Siri — atteso con l'aggiornamento iOS 26.4 previsto per la primavera 2026 — non riuscirà a convincere i tester interni. All'interno dei gruppi che stanno collaudando le nuove funzioni, emergono già preoccupazioni sulla qualità delle risposte e sulle performance complessive dell'assistente vocale.

Un altro punto cruciale riguarda il futuro di John Giannandrea, vicepresidente senior per l'intelligenza artificiale di Apple. Arrivato nel 2018 dopo una lunga esperienza in Google, Giannandrea si troverebbe oggi nel momento più delicato della sua carriera in Apple. Le sue responsabilità sono già state progressivamente ridimensionate: il progetto Siri è passato sotto la divisione software e le attività di robotica sono state assegnate al reparto hardware.

Secondo persone vicine al dirigente, il suo ruolo potrebbe cambiare ancora a breve. Bloomberg riferisce che Apple avrebbe già avviato colloqui con candidati esterni per individuare un possibile nuovo leader dell'AI. Intanto, Craig Federighi, a capo della divisione software, e Mike Rockwell, responsabile della realtà mista e del team Vision Products Group, avrebbero assunto un peso crescente nella definizione della strategia AI dell'azienda, lo stesso ambito che sette anni fa era stato affidato a Giannandrea.

La situazione descritta da Mark Gurman dipinge una divisione in affanno, attraversata da tensioni interne e da una perdita progressiva di fiducia nei vertici. Per ora, la domanda dei consumatori non sembra risentirne, ma lo scenario potrebbe cambiare rapidamente: secondo Gurman, potrebbero ormai bastare pochi mesi perché le funzionalità di intelligenza artificiale inizino a diventare un fattore determinante nelle decisioni d'acquisto. Se Apple non riuscirà a recuperare il passo, il rischio di una crisi anche sul piano del mercato potrebbe diventare concreto. La partita per il futuro dell'AI è aperta, e Apple dovrà dimostrare di avere ancora le carte in regola per competere ai massimi livelli.

Pubblicato Lunedì, 20 Ottobre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Lunedì, 20 Ottobre 2025

Marco P.

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