La società SpaceX è finita al centro di una controversia internazionale riguardante l'utilizzo non autorizzato di un canale di comunicazione satellitare riservato. Accuse pesanti sono state mosse nei confronti dell'azienda di Elon Musk, rea di aver presumibilmente violato le normative internazionali sulle frequenze radio con la sua rete di satelliti Starshield.
Starshield, sviluppata da SpaceX per soddisfare le esigenze di difesa degli Stati Uniti, è una versione potenziata e segreta del ben più noto sistema Starlink. Questa rete è progettata per fornire ai militari capacità avanzate di comunicazione e osservazione della Terra. Fin qui, nulla di particolarmente allarmante, se non fosse che l'attività di Starshield sarebbe accompagnata da trasmissioni massive su una frequenza internazionale che SpaceX non avrebbe il diritto di utilizzare.
Secondo quanto emerso, a partire da maggio 2024, il National Reconnaissance Office (NRO) degli USA ha lanciato, tramite SpaceX, oltre 200 satelliti del progetto Starshield. Questo progetto rientra in un'architettura definita come "proliferata" o in espansione, concepita per garantire una trasmissione dati rapida – nell'ordine di minuti o addirittura secondi – diversificando i canali di comunicazione e aumentando la resilienza a interferenze o interruzioni. Il Pentagono ha investito oltre 1,8 miliardi di dollari in questo programma.
La questione è venuta alla luce in modo del tutto casuale. Si è scoperto che i satelliti Starshield emettono un segnale anomalo nella banda di frequenza 2025–2110 MHz. Questa banda, secondo gli standard dell'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), è specificamente riservata ai comandi inviati dalla Terra ai satelliti (uplink), e non alla trasmissione di dati dallo spazio (downlink), come invece avviene nel caso di Starshield. Nessun altro operatore al mondo, a parte SpaceX, sembra utilizzare questa banda per tale scopo, rispettando scrupolosamente le normative internazionali. Questa pratica è considerata rischiosa, poiché tali trasmissioni potrebbero causare interferenze con le comunicazioni di altri satelliti operanti nelle vicinanze.
La scoperta è stata fatta da Scott Tilley, un radioamatore canadese della Columbia Britannica, appassionato di monitoraggio satellitare. Mentre lavorava a un altro progetto, Tilley ha avviato una scansione della suddetta banda di frequenza, che di solito è libera da segnali downlink. Con sua sorpresa, ha rilevato un segnale. Dopo averlo registrato, decodificato e confrontato con database globali di osservazioni satellitari, inclusi quelli basati su telescopi in tutto il mondo, è stato possibile identificare la sua origine: un satellite della rete Starshield.
Tilley ha reso pubblici i dati della sua scoperta, ritenendo che SpaceX, violando le norme internazionali sulle comunicazioni, metta a rischio altri sistemi spaziali e che, quantomeno, gli altri operatori di sistemi satellitari debbano essere informati. Sia SpaceX che il NRO hanno scelto di non commentare la vicenda, nonostante le richieste di chiarimenti sulla presunta "usurpazione" della frequenza riservata.
I segnali Starshield rilevati rappresentano traffico downlink in una banda destinata all'uplink. Ciò potrebbe creare situazioni di interferenza con i canali di ricezione comandi di altri satelliti. Un canale "intasato" dalle trasmissioni di Starshield potrebbe impedire l'invio di comandi critici a un satellite durante manovre delicate. Va detto che gli osservatori hanno notato che SpaceX non sta sfruttando appieno la capacità del canale riservato, trasmettendo dati a una velocità paragonabile al 3G, sebbene potrebbe operare a un'intensità molto maggiore. L'azienda continua a ignorare le richieste di chiarimenti sulla sua attività nello spazio radio e si comporta come se la questione non la riguardasse.
La vicenda solleva interrogativi importanti sulla responsabilità delle aziende private nel rispetto delle normative internazionali, soprattutto in un settore strategico come quello spaziale. La mancanza di trasparenza da parte di SpaceX e del NRO non fa che alimentare le preoccupazioni e sottolinea la necessità di un controllo più rigoroso sulle attività spaziali, al fine di garantire la sicurezza e l'integrità delle comunicazioni satellitari a livello globale.