Sembra esserci maretta tra YouTube e i canali dedicati alla tecnologia. Negli ultimi giorni del novembre 2025, diversi creator hanno segnalato la rimozione, apparentemente senza motivo, di numerosi tutorial e guide dal popolare sito di video sharing. I contenuti incriminati? Video che spiegavano come installare Windows 11 su hardware non ufficialmente supportato, o in generale tutorial su modifiche hardware e software.
Uno dei canali più colpiti è stato CyberCPU Tech, gestito da Rich White, che ha visto sparire due video particolarmente popolari. White ha sottolineato come questi video generassero un numero elevato di visualizzazioni, rendendo la loro rimozione ancora più inspiegabile. La cosa più frustrante, secondo i creator coinvolti, è stata la rapidità con cui i loro ricorsi sono stati respinti da YouTube, suggerendo un'analisi superficiale se non addirittura automatizzata.
Immediatamente si è diffusa l'ipotesi che dietro a queste rimozioni ci fosse lo zampino dell'intelligenza artificiale. Un sistema di moderazione automatizzato, si ipotizza, potrebbe aver erroneamente classificato i video come "pericolosi o dannosi", per poi respingere automaticamente le richieste di revisione. Un'etichetta che appare decisamente sproporzionata rispetto al contenuto effettivo dei tutorial, peraltro presenti sulla piattaforma da tempo senza aver mai destato problemi.
Di fronte a queste accuse, YouTube ha negato categoricamente il coinvolgimento dell'AI, attribuendo le rimozioni all'applicazione delle linee guida della community. Tuttavia, non è stato chiarito quale specifico criterio abbia portato a questa ondata di ban, lasciando i creator in uno stato di comprensibile confusione. Fortunatamente, molti video sono stati ripristinati, soprattutto dopo l'intervento di Ars Technica che ha richiesto spiegazioni ufficiali a YouTube.
L'intera vicenda solleva interrogativi importanti sull'affidabilità dei sistemi di moderazione di YouTube e sull'efficacia dei meccanismi di ricorso. Se le richieste di revisione non vengono valutate da persone reali, ma da sistemi automatizzati che agiscono in modo arbitrario, il lavoro dei creator diventa estremamente difficile e frustrante. White ha denunciato che una delle sue richieste è stata respinta in un solo minuto, alimentando i dubbi sulla reale trasparenza delle procedure di YouTube.
Questo episodio mette in luce la crescente dipendenza dalle piattaforme digitali e i rischi connessi a sistemi di moderazione opachi e poco trasparenti. La vicenda, accaduta a novembre 2025, riaccende il dibattito sull'importanza di un approccio più umano e ponderato nella gestione dei contenuti online, soprattutto quando si tratta di valutare il lavoro e l'impegno di creator che contribuiscono attivamente alla crescita e alla diversificazione dell'offerta informativa sul web.
In un'era dominata dagli algoritmi, è fondamentale che le piattaforme si impegnino a garantire un sistema di moderazione equo e trasparente, in grado di tutelare sia gli interessi degli utenti che quelli dei creatori di contenuti. Altrimenti, il rischio è quello di soffocare la creatività e l'innovazione, minando la stessa essenza del web come spazio aperto e democratico.
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