Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, ha lanciato un appello accorato affinché il basket professionistico possa godere degli stessi diritti e privilegi del calcio. In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Petrucci ha sottolineato la necessità di ripristinare la mutualità tra sport diversi come il basket e il calcio, auspicando che qualsiasi nuova normativa che riguarda gli sport professionistici a squadre includa entrambe le discipline senza distinzioni.
Petrucci ha dichiarato con insistenza: "La nostra Serie A di basket deve essere trattata alla pari del calcio. Non possiamo più accettare di esser considerati in inferiorità riguardo ai diritti, ai regolamenti e alle opportunità commerciali". Questa affermazione evidenzia una frustrazione crescente nel mondo della pallacanestro, che vede nel calcio un settore privilegiato nelle decisioni politiche e finanziarie che influenzano lo sport a livello nazionale.
Uno dei punti centrali della sua richiesta è l'accesso ai profitti derivanti dalle scommesse. Come organizzatore di eventi sportivi su cui si gioca, Petrucci ritiene giusto che la pallacanestro riceva una quota dei proventi del betting, un'opportunità già concessa al mondo del calcio. Il presidente della Federbasket ha ribadito che, come per il Decreto Dignità che regolamenta la pubblicità sulle scommesse, il basket richiede un trattamento analogo, sottolineando che "anche a noi è stata tolta formalmente la gestione interna del controllo finanziario" per allinearsi alle nuove norme imposte dallo stato.
La sua dichiarazione si inserisce in un contesto più ampio di dibattiti su come bilanciare gli interessi di diversi sport in Italia. La convinzione di Petrucci è che entrambi gli sport, benché legittimi nel loro diritto di contare su norme e supporti finanziari adeguati, debbano avere accesso equo alle risorse economiche e alle opportunità di sviluppo. In un momento in cui il Ministro dello Sport, rappresentato da Andrea Abodi, promuove indipendenza e sostenibilità nel panorama sportivo nazionale, le dichiarazioni di Petrucci servono a rafforzare la necessità di una revisione critica delle politiche sportive italiane.
Questa questione mette in luce le sfide che la Federazione Italiana Pallacanestro si trova ad affrontare per affermare i diritti di un movimento sportivo che, seppur meno seguito rispetto al calcio, conta una base di appassionati e atleti in crescita costante. Petrucci auspica che il dialogo avviato possa condurre a un riconoscimento più ampio e inclusivo dei meriti e delle esigenze del basket, ugualmente protagonista nel panorama sportivo italiano.