I residenti del Regno Unito potranno presto avere un ruolo attivo nella decisione di aprire o meno nuove sale da gioco, negozi di sigarette elettroniche e altre attività commerciali nei loro quartieri. Questa nuova politica, presentata dal Primo Ministro Kir Starmer, intende dare maggiore controllo alle comunità locali, permettendo loro di imporre un veto su imprese indesiderate e regolamentare il numero di questi esercizi entro il proprio distretto.
La misura arriva in un momento in cui molte aree del Paese stanno cercando di rinnovarsi e risollevarsi da periodi di declino economico. Con l'obiettivo di rivitalizzare i centri urbani, le autorità pianificano di concedere maggiori fondi per sostenere progetti di rigenerazione, mentre i consigli comunali saranno abilitati a requisire edifici vuoti per destinarli a nuovi affittuari, accelerando il processo di rinascita delle città.
Il coinvolgimento diretto delle comunità nella gestione dello sviluppo urbano è pensato per accrescere la fiducia pubblica e garantire che le aree locali rimangano fiorenti e rispondenti alle necessità dei cittadini. Tuttavia, l'iniziativa non è priva di critiche, in particolare da parte del Consiglio delle Scommesse e dei Giochi (BGC), che ha apertamente espresso la propria contrarietà a possibili restrizioni che potrebbero impattare pesantemente sull'industria. Secondo il BGC, i bookmaker e i locali di gaming rappresentano una voce di contributo significativo all’economia, con un fatturato di 6,8 miliardi di sterline, 4 miliardi di sterline in entrate fiscali e oltre 46.000 posti di lavoro. Inoltre, essi forniscono anche importanti finanziamenti al settore sportivo.
Questa proposta di legge è il risultato di un crescente movimento nel Regno Unito che punta a decentralizzare il potere decisionale, ridando voce e responsabilità ai cittadini per quanto riguarda lo sviluppo e la pianificazione locali. Starmer ha sottolineato che questa iniziativa fa parte di un piano più ampio per rafforzare il ruolo dei residenti nella crescita dei loro quartieri, permettendo un maggiore coinvolgimento nella salvaguardia delle peculiarità locali e nell'incremento delle opportunità economiche.
È un approccio che ha già visto luce in diversi contesti internazionali e che mira a promuovere una gestione urbana più responsabile, dove le comunità possono finalmente dire la loro su quali attività economiche desiderano accogliere al loro interno.