Tadej
Pogacar
ha riscritto la storia
Il Lombardia
, impresa che non era mai stata raggiunta da nessun altro ciclista. Al traguardo di
Bergamo
, il campione sloveno dell'
UAE Team Emirates XRG
ha messo a segno il suo quinto trionfo consecutivo in questa Classica Monumento, un'impresa che lo allontana nella storia dal mito di Fausto Coppi, che vinse sì cinque volte, ma non consecutivamente.
La gara ha visto una partenza movimentata sin dalle prime fasi, con diversi atleti pronti a tentare la fuga. Tra i protagonisti iniziali della giornata vi erano nomi di rilievo come
Gal Glivar
(Alpecin-Deceuninck),
Thibault Guernalec
(Arkéa-B&B Hotels),
Pello Bilbao
(Bahrain Victorious) e
Filippo Ganna
(Ineos Grenadiers). Questo gruppo di tredici corridori ha guadagnato un notevole vantaggio sul principale plotone, attraversando compatto l'iconica salita della
Madonna del Ghisallo
e le impegnative scalate di
Roncola
e
Berbenno
.
Nonostante i migliori sforzi del team UAE per mantenere sotto controllo il ritmo, il vantaggio del gruppo di testa si è ampliato a oltre tre minuti, per poi veder emergere un audace
Quinn Simmons
(Lidl Trek) che ha tentato il tutto per tutto sul Passo della Crocetta. L'unione dei veicoli del team sulla salita di Ganda ha riportato il gruppo di Pogacar in lizza, preparando il terreno per un finale da leggenda.
Il momento decisivo della competizione si è concretizzato proprio sui primi pendii del Passo di Ganda. Accanto a Pogacar,
Jay Vine
(UAE Team Emirates XRG) ha incrementato il passo, portando con sé il già campione Isaac Del Toro,
Remco Evenepoel
(Soudal Quick-Step) e il portoghese
Paul Seixas
(Decathlon AG2R La Mondiale Team). L'aria che circolava era palpabile: quando l'australiano Vine ha terminato la sua opera di sostegno, Pogacar ha sferrato l'attacco decisivo, lasciando alle spalle i superstiti della fuga e il gruppo degli inseguitori per poi affrontare la lunga discesa di Selvino verso Bergamo.
Al traguardo, dopo aver mostrato il suo ormai caratteristico sorriso, Pogacar ha alzato il braccio al cielo, celebrando un trionfo non solo personale ma anche storico.
Remco Evenepoel
, in un'ultima resistenza di forza, ha completato la corsa al secondo posto, lasciandosi alle spalle un instancabile
Michael Storer
(Tudor Pro Cycling Team) che è riuscito ad agguantare il terzo posto.
Nel dopogara, il campione sloveno non ha tardato ad esprimere la sua gioia: "È stato fantastico, un giorno perfetto per me e per la mia squadra. Devo ringraziare tutti, specialmente Rafal Majka, che oggi si ritira". Le parole di Pogacar, pronunciate ai microfoni della Rai, hanno riflesso l'umiltà di un campione che, nonostante venti vittorie stagionali includendo il
Tour de France
, il
Fiandre
, la
Liegi
e altre prestigiose gare nelle ultime settimane, non si lascia incantare dai record: "Non guardo ai numeri e ai record", ha detto, aggiungendo di non avere "rimpianti" per questa stagione straordinaria.
In un mondo in cui la competizione ciclistica si evolve continuamente, l'alone di grandezza che circonda Pogacar continua ad illuminare la strada per le future generazioni di ciclisti, mettendo a segno un capitolo che racconta di come lo sport possa raggiungere nuove vette guidate da talento, dedizione e un pizzico di genialità.
