Il mondo del ciclismo saluta un campione: Elia Viviani ha concluso la sua straordinaria carriera con una vittoria indimenticabile ai Mondiali di ciclismo su pista a Santiago del Cile. Il pistard veronese, all'età di 36 anni, ha conquistato la medaglia d'oro nella gara a eliminazione, un trionfo che sigilla sedici anni di successi e emozioni nel panorama ciclistico internazionale.
Dopo aver annunciato il suo ritiro dalle competizioni al termine di questa stagione, Viviani ha scelto il palcoscenico mondiale per congedarsi nel modo più spettacolare possibile. La sua performance è stata una vera e propria dimostrazione di forza, tattica e determinazione, qualità che lo hanno contraddistinto nel corso della sua illustre carriera. Viviani ha dominato la gara a eliminazione, gestendo con maestria le energie e rispondendo con prontezza agli attacchi degli avversari. In particolare, si è distinto il duello con l'olandese Yoeri Havik, poi giunto terzo, e con il neozelandese Campbell Stewart, che si è dovuto arrendere alla superiorità dell'italiano.
La vittoria di Santiago non è che l'ultimo capitolo di una storia costellata di successi. Elia Viviani vanta un palmarès di assoluto prestigio, impreziosito da tre medaglie olimpiche: l'oro e il bronzo conquistati a Rio de Janeiro e Tokyo nell'omnium, e l'argento vinto a Parigi 2024 nell'americana. A questi trionfi si aggiungono i due titoli mondiali nell'eliminazione, vinti a Roubaix nel 2021 e a Saint-Quentin-en-Yvelines nel 2022, che testimoniano la sua eccellenza in questa specialità.
La figura di Elia Viviani non si limita ai risultati sportivi. Il campione veronese è stato anche un esempio di dedizione, professionalità e spirito di sacrificio, valori che lo hanno reso un modello per tanti giovani ciclisti. La sua passione per il ciclismo, la sua umiltà e la sua capacità di emozionare il pubblico lo hanno consacrato come uno dei più grandi interpreti di questo sport. Non a caso, è stato scelto come portabandiera dell'Italia ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021, un onore che testimonia il suo ruolo di leader e simbolo dello sport italiano.
Dopo la vittoria, Viviani ha celebrato avvolto in un mantello bianco con la scritta 'The last dance - Il Profeta', esprimendo tutta la sua emozione e gratitudine: "Per la prima volta oggi mi sono scoperto clamorosamente nervoso, non mi era mai successo. Poi mi sono concentrato sulla gara. Devo ringraziare la federazione che mi ha permesso di venire comunque a questo mondiale. Ho finito come avevo sognato. Non potevo pretendere di più da me stesso, quando riesci ad ottenere risultati e toccare con mano il livello che ho raggiunto è qualcosa di fenomenale. Grazie a tutti e a tutto il mondo del ciclismo". Queste parole, pronunciate con un velo di commozione, riassumono il sentimento di un campione che ha dato tutto per il ciclismo e che ha ricevuto in cambio l'affetto e l'ammirazione di tutto il mondo.
Il ritiro di Elia Viviani lascia un vuoto incolmabile nel ciclismo italiano e internazionale. Tuttavia, la sua eredità sportiva e umana rimarrà per sempre un esempio di eccellenza, passione e dedizione per le future generazioni di ciclisti. Il suo nome sarà ricordato come quello di un campione che ha saputo unire talento, lavoro e umiltà, conquistando il cuore di tutti gli appassionati di sport.
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