Nella trentaquattresima giornata di Serie A, Atalanta e Lecce si dividono la posta in palio pareggiando 1-1 al Gewiss Stadium. Entrambe le reti arrivano su calcio di rigore: i salentini passano in vantaggio al 29' grazie a Karlsson, che realizza dagli undici metri dopo un fallo di mano di Hien. Nel secondo tempo, è ancora Karlsson protagonista in negativo: stende Cuadrado in area e concede il penalty che Retegui trasforma al 69', riportando il match in parità.
La partita si apre con un Lecce più intraprendente, deciso a conquistare punti preziosi nella corsa salvezza e a dedicare una vittoria a Graziano Fiorita. La prima grande occasione è per i pugliesi, con Coulibaly che, lanciato a rete da Rebic, trova però l’opposizione di Carnesecchi. Poco dopo, l'episodio decisivo: sul colpo di testa di Baschirotto, Hien commette fallo di mano e l’arbitro La Penna, dopo l’on-field review, assegna il rigore trasformato da Karlsson.
Subita la rete, l'Atalanta cresce e sfiora il pari con Pasalic e Lookman, entrambi fermati da un attento Falcone. Nella ripresa, i nerazzurri alzano ulteriormente il ritmo, ma rischiano il tracollo con Pierotti, che spreca una grande chance su assist di Coulibaly.
La Dea si scuote grazie all’ingresso di Cuadrado: l’esterno colombiano si guadagna il rigore del pari, trasformato da Retegui. L'ex Genoa va poi vicino al raddoppio colpendo un palo di testa. L'assalto finale dei bergamaschi non produce il gol della vittoria: Falcone è ancora protagonista su Ederson, mentre Zappacosta, nel finale, calcia fuori da buona posizione.
Il pareggio complica i piani di entrambe le squadre: l’Atalanta vede ridursi il vantaggio sulla Juventus quarta (rischiando di scendere a +3 se Lazio o Bologna vincono i rispettivi posticipi), mentre il Lecce, pur mancando l’occasione di allungare, si porta a +2 sulla zona retrocessione, davanti a Venezia ed Empoli.