Già dallo scorso giugno, la casa di produzione ha cominciato ad integrare avvisi nei titoli di coda dei suoi film più recenti. Film di successo come "Come addestrare un drago", "Jurassic World: Dominion" e "Bad Boys for Life" riportano ora comunicazioni che esplicitano il rischio di incorrere in procedimenti giudiziari per l'uso non autorizzato dei contenuti cinematografici. Questo avviso non è puramente formale, ma mira a fungere da deterrente per chi pensa di utilizzare il materiale senza permesso per scopi di addestramento delle AI.
Un portavoce di Universal Pictures ha sottolineato che questi film sono protetti dalle leggi sui diritti d'autore negli Stati Uniti e in molti altri paesi, e che qualsiasi copia, distribuzione o trasmissione non autorizzata potrebbe comportare sanzioni civili e penali. L'intenzione di Universal è quindi chiara: sensibilizzare e al contempo scoraggiare le violazioni, proteggendo così il frutto del lavoro dei suoi creativi.
Un punto cruciale in questa lotta è rappresentato dal Regolamento sul Diritto d'Autore che l'Unione Europea ha emanato nel 2019, il quale concede agli autori il diritto di rifiutare l'uso delle loro opere per fini di ricerca scientifica. Questo regolamento si inserisce in un momento in cui lo sviluppo delle neural networks generative diventa una possibile minaccia per l'industria cinematografica tradizionale. Il timore è che, in un futuro non troppo distante, il pubblico possa essere più attratto dai contenuti creati da algoritmi di AI rispetto a quelli realizzati con metodi tradizionali.
Le reti neurali vengono già impiegate per ottimizzare alcuni processi cinematografici, e c'è chi vede in queste tecnologie il prossimo orizzonte per il cinema. Un esempio di questa tendenza è dato da Fable Studios, guidata da Edward Saatchi, che ha recentemente ricevuto importanti investimenti da Amazon per sviluppare una piattaforma in grado di creare episodi basati su semplici descrizioni testuali. La società punta a lanciare il suo primo film interamente prodotto da un'intelligenza artificiale entro il 2026.
Queste evoluzioni tecniche inevitabilmente pongono numerosi interrogativi riguardo a come regolamentare l'uso della AI nella creazione di contenuti. È chiaro che la questione sta diventando sempre più centrale per le case di produzione cinematografica, e Universal Pictures, con le sue recenti iniziative, sta prendendo misure per tutelare sia i suoi interessi economici che quelli creativi, adattandosi a un panorama mediatico che vede l'intelligenza artificiale giocare un ruolo progressivamente più rilevante.