Giappone vs. OpenAI: Stop all'IA che 'ruba' Anime e Manga!

L'industria dell'intrattenimento nipponica insorge contro Sora 2, chiedendo lo stop all'uso non autorizzato di opere protette da copyright per l'addestramento dell'AI.

Giappone vs. OpenAI: Stop all'IA che 'ruba' Anime e Manga!

L'industria dell'intrattenimento giapponese alza la voce contro OpenAI e il suo modello di intelligenza artificiale Sora 2, capace di generare video a partire da semplici input testuali. La richiesta è chiara e perentoria: fermare l'utilizzo non autorizzato di anime, manga e altri contenuti protetti da copyright per l'addestramento dell'IA. Questa presa di posizione segna un punto di svolta nella delicata questione del diritto d'autore nell'era dell'intelligenza artificiale generativa.

A guidare la battaglia legale è CODA (Content Overseas Distribution Association), un'associazione che rappresenta alcune delle più importanti aziende del settore, tra cui colossi come Aniplex (sussidiaria di Sony), Bandai Namco, il prestigioso Studio Ghibli, Square Enix e Kadokawa. CODA sostiene che gli output generati da Sora 2 presentano somiglianze fin troppo evidenti con opere giapponesi preesistenti, un indizio che suggerisce l'utilizzo di materiale protetto da copyright senza il consenso dei detentori dei diritti.

La richiesta formale a OpenAI, datata 28 ottobre 2025, si basa su un principio fondamentale sancito dalla legge giapponese sul diritto d'autore: per utilizzare un'opera protetta per il machine learning, è necessario ottenere l'esplicito consenso del suo creatore. CODA rifiuta categoricamente i sistemi di "opt-out", ritenendo inaccettabile che le aziende possano evitare le accuse di violazione del copyright semplicemente rimuovendo i contenuti dopo una segnalazione. L'associazione chiede inoltre a OpenAI di rispondere in modo trasparente a tutte le future richieste di chiarimento provenienti dagli editori rappresentati.

Già in data 2 ottobre 2025, funzionari governativi giapponesi avevano espresso le loro preoccupazioni a OpenAI in merito alla diffusione online di clip anime generate da Sora 2, invitando l'azienda a rispettare scrupolosamente le normative nazionali sul diritto d'autore. Le autorità giapponesi hanno definito anime e manga "beni culturali da proteggere", sottolineando l'importanza di tutelare la creatività e il patrimonio culturale del Giappone in un contesto in cui le tecnologie generative si evolvono a un ritmo vertiginoso.

Da parte sua, OpenAI ha dichiarato in passato di voler fornire ai creatori un maggiore controllo sull'utilizzo delle proprie opere e di voler esplorare modelli di condivisione dei ricavi. Tuttavia, queste dichiarazioni di intenti non sembrano sufficienti a risolvere il nodo cruciale della questione: l'utilizzo di materiali protetti da copyright per l'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. La battaglia tra il Giappone e OpenAI rappresenta un banco di prova fondamentale per definire i confini del diritto d'autore nell'era dell'IA e per garantire una convivenza equilibrata tra innovazione tecnologica e tutela della creatività.

L'evoluzione delle tecnologie di intelligenza artificiale generativa pone sfide inedite al sistema legale e culturale globale. La capacità di creare contenuti originali a partire da dati esistenti solleva interrogativi complessi sulla proprietà intellettuale, sulla paternità artistica e sulla responsabilità per l'utilizzo di materiali protetti da copyright. Il caso di Sora 2 e della reazione dell'industria dell'intrattenimento giapponese evidenzia la necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra sviluppatori di IA, creatori di contenuti, legislatori e società civile per definire un quadro normativo chiaro e condiviso che tuteli i diritti di tutti e promuova l'innovazione responsabile.

Al di là delle questioni legali, la vicenda solleva anche importanti interrogativi etici. L'utilizzo di opere protette da copyright per l'addestramento di modelli di IA senza il consenso dei detentori dei diritti può essere considerato una forma di sfruttamento della creatività altrui? Quali sono i limiti dell'utilizzo di dati esistenti per creare nuove opere? Come possiamo garantire che l'IA generativa non diventi uno strumento per la produzione di massa di contenuti di bassa qualità, a scapito della creatività umana e della diversità culturale? Queste sono solo alcune delle domande che la società deve affrontare per gestire al meglio le potenzialità e i rischi dell'intelligenza artificiale generativa.

Pubblicato Martedì, 04 Novembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 04 Novembre 2025

Marco P.

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Editore professionista appassionato di sport come calcio, padel, tennis e tanto altro. Sarò il vostro aggiornamento quotidiano sulle nuove release di giochi nel mondo delle slot machine da casino sia fisico che online e inoltre, anche cronista sportivo.


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