La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha recentemente espresso una posizione decisamente significativa riguardo alla riforma fiscale in Italia, ponendo il focus sul decreto legislativo relativo al riordino del gioco pubblico terrestre. Nonostante un parere complessivamente favorevole al disegno di legge, le Regioni hanno richiesto formalmente una sostanziale modifica del calendario previsto per l'esercizio della delega.
Il documento ufficiale, approvato il 29 maggio 2025, mette in evidenza la necessità di estendere il termine di esercizio della delega fiscale oltre la data attualmente fissata del 31 dicembre 2025. Le Regioni suggeriscono infatti un'estensione fino ad “almeno agosto 2026”. Tale estensione, secondo gli enti territoriali, è considerata cruciale per consentire un adeguato inserimento di misure finanziarie specifiche all'interno della legge di Bilancio 2026. Queste misure sono ritenute indispensabili per sostenere gli equilibri finanziari locali, specialmente alla luce della riforma prevista per la rete fisica del gioco.
Un nodo centrale di questa richiesta riguarda indubbiamente aspetti di natura finanziaria. Le Regioni insistono nuovamente su quello che definiscono un essenziale bisogno di stabilire una compartecipazione percentuale al gettito generato dagli apparecchi da gioco, proporzionata al territorio regionale in cui queste entrate vengono generate. Questa proposta, avanzata già durante le fasi preliminari delle trattative, mira a garantire alle Regioni un ritorno economico diretto che possa manifestarsi sia sotto forma di canone di concessione che sul volume di gioco al netto delle vincite.
Il parere esprime chiaramente che “non si ravvisano impatti finanziari diretti sui bilanci delle Regioni e delle Province autonome”, ma richiama al contempo la necessità di un'“analisi tecnica” che possa valutare in maniera completa gli effetti di queste nuove disposizioni sui giochi pubblici, valutando il loro impatto sull'equilibrio dei conti locali.
La Conferenza delle Regioni insiste fortemente affinché il Governo modifichi l'articolo uno del disegno di legge, garantendo quanto più tempo possibile per permettere l'inclusione delle norme finanziarie richieste. Qualora queste richieste venissero accolte, i tempi di approvazione del decreto delegato per il riordino del gioco fisico potrebbero venir notevolmente rallentati. Questo rallentamento, se da un lato potrebbe spostare in avanti la tabella di marcia di una parte centrale della riforma fiscale, dall’altro garantirebbe un’esecuzione più ponderata e calibrata sui complessi equilibri economici che governano le realtà locali.
In un contesto economico e sociale già di per sé complesso e sfidante, le Regioni sottolineano la loro posizione non soltanto con l'obiettivo di ritardare l'applicazione di una riforma, ma per assicurarsi che i cambiamenti che verranno introdotti siano effettivamente sostenibili nel lungo termine. Le prospettive di compartecipazione al gettito, infatti, sebbene intricate, offrono uno spunto di riflessione importante sui possibili benefici derivanti da una revisione mirata e consapevole delle attuali strutture di contribuzione fiscale.
Fonte e Foto: Jamma.it