Bulgaria in stallo: milioni fermi per la lotta al gioco d'azzardo

Fondi bloccati e regolamenti in sospeso: il difficile cammino della Bulgaria contro la dipendenza dal gioco

Bulgaria in stallo: milioni fermi per la lotta al gioco d'azzardo

In Bulgaria, il tema della dipendenza dal gioco è tornato alla ribalta, sollevando preoccupazioni e dibattiti. Il paese, sebbene disponga di significative risorse economiche destinate a combattere questo problema, si trova a fronteggiare ostacoli burocratici che ne impediscono l'efficace utilizzo. Secondo la normativa vigente, ogni anno vengono destinati 4 milioni di lev a un fondo speciale per la prevenzione della dipendenza dal gioco, per il trattamento delle persone coinvolte e per iniziative educative che coinvolgano in particolare le nuove generazioni. Tuttavia, una bozza di regolamento necessaria per sbloccare questi fondi giace in sospeso da mesi, non avendo ancora ricevuto l'approvazione definitiva.

La situazione è stata evidenziata dal deputato Aleksandăr Simidčiev, che ha messo in luce la gravità del problema a livello nazionale e internazionale. In Bulgaria, le statistiche sulle tendenze al gioco d'azzardo nei giovani sono particolarmente allarmanti. Studi internazionali rivelano che oltre il quattro per cento degli studenti delle scuole e quasi il dieci per cento degli universitari maschi hanno giocato alle slot machine nell'ultimo anno. Senza un'adeguata prevenzione, queste tendenze rischiano di consolidarsi, portando a situazioni difficilmente gestibili in futuro.

Il principale ostacolo risiede nell'attuale impianto normativo. La legge consente il trattamento della dipendenza solo per coloro che sono formalmente iscritti a un registro, al quale però il Ministero della Salute non ha accesso. Questo impedisce l'avvio di percorsi terapeutici per chi necessità di supporto immediato. Inoltre, c'è la questione irrisolta delle cosiddette categorie a rischio, tra cui le persone con disturbi mentali. Queste dovrebbero essere elencate in un registro nazionale previsto da una legge del 2009, ma mai effettivamente realizzato. Le critiche a questa misura sono state numerose, poiché considerata potenzialmente discriminatoria.

Per superare queste difficoltà, si discute attualmente di sostituire il sistema del registro con uno basato su certificazioni mediche individuali, che potrebbe offrire maggiore equità. Tuttavia, anche questo sistema incontra ostacoli dovuti alla mancanza di direttive chiare per l'accesso al sistema sanitario informativo nazionale, un problema analogo a quello già riscontrato con i certificati elettronici nelle scuole.

Alla luce di queste problematiche, il Ministero della Salute ha richiesto un incontro con il Ministero delle Finanze, previsto dopo il 15 settembre, al fine di discutere le criticità della bozza di regolamento e cercare soluzioni efficaci. Tuttavia, resta ancora aperta una questione fondamentale: come può un paese che dispone di fondi dedicati combattere la dipendenza dal gioco se non è in grado di spenderli a causa di lacune legislative e procedurali? Questa contraddizione continua a frenare il progresso nella lotta contro una piaga sociale che colpisce duramente giovani e famiglie in tutta la nazione.

Pubblicato Martedì, 16 Settembre 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 16 Settembre 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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