L'interrogazione parlamentare presentata dai deputati del Partito Democratico, Merola e Vaccari, mette in luce la necessità urgente di misure concrete per contrastare la diffusione del gioco patologico in Italia. Questo fenomeno, che ha conseguenze significative sulla salute pubblica e sociale, richiede un approccio normativo aggiornato e incisivo, in parte a seguito dell'intervento della Corte costituzionale, che ha recentemente dichiarato l'illegittimità di una disposizione chiave del decreto Balduzzi del 2012.
La sentenza della Corte ha annullato il divieto, precedentemente in vigore, di mettere a disposizione nei locali pubblici apparecchiature che consentono l'accesso al gioco online, punibile con una sanzione di ventimila euro. Questa disposizione era stata introdotta con l'intento di combattere la ludopatia, ma si è poi rivelata sproporzionata, limitando la libertà d'esercizio commerciale senza un reale beneficio per il contrasto al fenomeno. Ciò ha contribuito a creare un vuoto regolamentare che il Parlamento è chiamato a colmare rapidamente.
Una delle priorità sollevate dai due deputati riguarda l'estensione del Registro unico degli autoesclusi (Rua). Creato nel 2019, il Rua consente ai giocatori di autoescludersi dalle attività di gioco a distanza, ma non si applica ai luoghi di gioco fisici come casinò e sale slot. La mancanza di una copertura a 360 gradi per l'autoesclusione rappresenta un pericoloso limite, permesso dalla normativa attuale, che permette agli individui autoesclusi dal gioco online di continuare a giocare fisicamente.
È quindi fondamentale l'introduzione di dispositivi che verifichino in tempo reale la tessera sanitaria all'ingresso delle sale gioco, impedendo l'accesso ai minori di età e alle persone incluse nel Rua. Questo sarebbe un passo avanti decisivo nella prevenzione attiva del gioco d'azzardo patologico.
Inoltre, i dati relativi al contributo all’Erario previsto per il 2023 e 2024 dai diversi tipi di gioco, siano essi a distanza o fisici, mostrano la necessità di una suddivisione chiara tra gli apparecchi AWP (Amusement With Prizes) e VLT (Video Lottery Terminal). La trasparenza su queste entrate è essenziale per capire il peso economico del settore e la sua regolamentazione ottimale.
L'appello di Merola e Vaccari non è solo una risposta alla pronuncia della Corte ma una chiamata all'azione per compiere riforme legislative di portata materiale e sociale considerevole. Queste riforme potrebbero includere l'emanazione di nuovi provvedimenti da parte dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con lo scopo di distinguere nettamente l’uso normale dei terminali degli internet point da quello per l'accesso a piattaforme di scommesse o casinò digitali.
Il gioco d’azzardo rappresenta una sfida complessa per il legislatore, tra diritti individuali, salute pubblica e libertà d'impresa. Tuttavia, l'esigenza di proteggere i cittadini, specialmente quelli più vulnerabili, deve restare una priorità assoluta. I prossimi mesi saranno decisivi per stabilire nuovi parametri normativi capaci di colmare le lacune esistenti e garantire una società più equilibrata e consapevole.