Allarme economico in Francia: l'impresa grida alla politica

Grégory Rabuel del Groupe Barrière accusa i politici di esser scollegati dalla realtà economica, sollevando preoccupazioni per investimenti e stabilità

Allarme economico in Francia: l'impresa grida alla politica

La Francia vive un momento di notevole instabilità politica, una situazione che sta avendo ripercussioni significative sul settore economico nazionale. A farsi portavoce del malcontento tra gli imprenditori è Grégory Rabuel, il dinamico direttore generale del Groupe Barrière, il colosso francese degli hotel e dei casinò. In un'intervista rilasciata a Europe 1, Rabuel ha espresso un'accusa senza mezzi termini nei confronti della classe politica francese, che a suo dire è “totalmente disconnessa dalla realtà delle imprese”.

Il punto focale delle critiche è il governo di François Bayrou, impegnato in un cruciale voto di fiducia l'8 settembre. Rabuel evidenzia come il ripetersi di cambiamenti e incertezze abbia aggravato un clima che definisce “anxiogène”, ovvero carico di ansia e sfiducia. “Tutti questi sconvolgimenti non sono fatti per incoraggiare investimenti nella giusta direzione”, ha spiegato Rabuel, ricordando che la Francia ha già subito crisi sociali rilevanti negli ultimi anni, dalle proteste dei gilet gialli alle controversie sulle pensioni.

Rabuel lancia accuse dirette: “I poteri pubblici, i politici, sono scollegati dalla realtà di molte cose, e in particolare delle imprese. Si vuole colpire le aziende, si vogliono tassare i più ricchi. Presto non ci saranno più ricchi nel nostro Paese, e così la questione sarà risolta”. Queste dure parole riflettono la sua frustrazione di fronte a una situazione che definisce “un concorso Lépine delle tasse”, dove settimanalmente si inventano nuovi balzelli per cercare di far quadrare i conti pubblici.

Secondo il dirigente, è necessaria una svolta radicale: “I politici devono riprendersi in mano e serve una sorta di big bang globale. Bisogna rimettere i francesi al centro delle loro responsabilità, ma dando loro i mezzi per riuscire”. Rabuel avverte che senza stabilità e coerenza, il Paese rischia di perdere attrattività fiducia, con conseguenze dirette sia sugli investimenti sia sui consumi.

Lo stesso CEO di Barrière esprime preoccupazione per gli effetti immediati delle protestescioperi previsti per settembre, incluso il blocco del 10 e lo sciopero del 18, che potrebbero scoraggiare i francesi dal prenotare le vacanze per Ognissanti o per le festività natalizie. L'azienda intende valutare a fine mese l'impatto reale di queste tensioni sul fatturato, ma Rabuel avverte che l'attuale contesto politico ed economico potrebbe rallentare la ripresa e compromettere la fiducia di consumatoriinvestitori.

In sintesi, mentre la Francia si destreggia tra turbolenze politiche e prospettive economiche incerte, le osservazioni di Rabuel risuonano come un monito a considerare un radicale rinnovamento delle politiche economiche, ponendo l'accento sulla necessità di un dialogo più stretto tra governoimprenditori, al fine di assicurare stabilitàcrescita sostenibile.

Pubblicato Venerdì, 05 Settembre 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Venerdì, 05 Settembre 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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