Francia avvia Indagine su Apple per ascolto non autorizzato di Siri

Apple sotto accusa per l'uso improprio di registrazioni vocali: un'indagine rigetta luce su pratiche controverse

Francia avvia Indagine su Apple per ascolto non autorizzato di Siri

In Francia è stata avviata un'indagine penale sulla Apple, accusata di aver utilizzato subcontractor per ascoltare le registrazioni vocali dell'interazione degli utenti con Siri, nonostante l'impegno dichiarato di rispettare la privacy, riporta l'agenzia Bloomberg. L'inchiesta ha preso il via a seguito di una denuncia presentata dall'organizzazione per i diritti umani Ligue des droits de l'Homme.

La denuncia è stata basata sulle testimonianze di Thomas le Bonniec, un ex subcontractor di Apple in Irlanda, che ha pubblicamente dichiarato che l'azienda analizzava le registrazioni confidenziali degli utenti, incluse quelle di malati oncologici. Le informazioni su queste pratiche erano già emerse nel 2019 quando The Guardian ha divulgato che terzi contractor di Apple ascoltavano queste interazioni vocali per analizzare e migliorare la qualità del servizio Siri. Le dichiarazioni di un contractor rivelavano che questi lavoratori ascoltavano regolarmente informazioni mediche riservate come parte delle operazioni di 'controllo qualità' del software.

In risposta, Apple aveva temporaneamente sospeso il programma, permettendo ai clienti di scegliere se partecipare o meno a questa opzione. Successivamente, l'azienda ha modificato il sistema in modo tale che le registrazioni avvengano solo con il consenso esplicito dei clienti, piuttosto che richiedere un opt-out. Tuttavia, ciò non ha impedito la presentazione di una class action, e l'azienda ha accettato di risarcire gli utenti coinvolti.

Nel gennaio successivo, Apple ha dichiarato sul proprio blog che 'non conserviamo registrazioni audio dell'interazione con Siri a meno che gli utenti non decidano esplicitamente di farlo per migliorare Siri, e anche in questo caso le registrazioni vengono utilizzate esclusivamente per questo scopo'.

Sembra quindi sorprendente che, a distanza di anni dagli eventi originari, la giustizia francese abbia deciso di riaprire il caso facendo riemergere vecchie violazioni che parevano ormai risolte. Questo riapre la discussione sulla gestione delle informazioni personali e sulla responsabilità delle grandi aziende tecnologiche nella protezione dei dati sensibili dei propri utenti.

Pubblicato Martedì, 07 Ottobre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 07 Ottobre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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