Sampdoria
, un nome che evoca tradizione e storia nel panorama calcistico italiano, si trova ora ad affrontare una crisi che non solo mette in discussione le sue capacità tecniche, ma minaccia anche di minare le radici stesse della sua identità. La stagione 2024/2025 si apre con tre sconfitte consecutive nel campionato di
Serie B
, un trend negativo mai visto prima nei 77 anni di storia del club, e che segue a ruota un periodo già travagliato nella passata annata calcistica.
Durante la scorsa stagione, le cose non erano andate affatto bene per i blucerchiati, con un avvio incerto sotto la guida di
Andrea Pirlo
che aveva portato soltanto un misero punto nei primi tre incontri. Anche se il passato riserva storie di fallimenti iniziali, l'attuale situazione appare straordinariamente critica non solo per le performance sul campo, ma anche per le implicazioni organizzative fuori dal rettangolo di gioco.
Il problema sembra risiedere non solo nella classifica impietosa che vede la Samp fanalino di coda solitaria, ma anche in una gestione interna che appare priva di una chiara direzione strategica. Con l'infortunio recente di un pilastro della difesa come Ferrari, la squadra appare indebolita in tutti i reparti. L'attacco, lungi dall'essere una macchina ben oliata, sconta la mancanza di un vero leader capace di finalizzare le azioni, nonostante la presenza di giocatori sulla carta di valore come
Coda
. E se a ciò si aggiungono i ritardi nella maturazione di elementi promettenti quali Hadzikadunic e l'incapacità di Ferri di esprimere appieno il suo potenziale a centrocampo, il quadro diventa ancora più fosco.
Ma non è tutto un problema di chi scende sul campo. C'è una questione più profonda che riguarda la struttura societaria, con due figure chiave alla guida dell'area mercato che operano con approcci distinti e l'immancabile dissonanza linguistica. Fredberg, il CEO sportivo danese, con la sua prospettiva basata su big data e analisi, si trova a dover cercare un compromesso efficace con Mancini. E mentre le tecnologie avanzate informano sulle scelte dei giocatori, permane un'incertezza strategica su chi realmente governi la barca blucerchiata.
E, alla vetta della piramide, il presidente
Matteo Manfredi
, pur essendosi distinto per competenze finanziarie, risente di una marginalizzazione nell'ambito gestionale, dove l'influenza maggiore è passata nelle mani dell'imprenditore asiatico
Tey
. Egli ha preso l'importante decisione di affrontare la situazione attuale proponendo un piano di contenimento economico attraverso un rigido 'salary cap', finalizzato a dare sostenibilità al club, ma che non è riuscito a sopperire alle deficienze strutturali e decisionali interne.
La Samp cerca un riscatto, ma il percorso è accidentato da dubbi sui ruoli dirigenziali, un presidente apparentemente spogliato di potere decisionale sul calcio giocato, e una tifoseria che comincia a perdere la pazienza. Con l'inverno alle porte e le temperature presto in discesa, la Sampdoria deve trovare un calore che viene solo dalla coesione e dalla fiducia ritrovata, pena il rischio di sprofondare in una crisi ancora più profonda.
