Arbitri sotto accusa: ritorno alla Prova Tv, resa o evoluzione?

L'ex arbitro Cesari critica la possibile reintroduzione della Prova Tv: "Si certifica l'incapacità degli arbitri e si rischia la prevaricazione"

Arbitri sotto accusa: ritorno alla Prova Tv, resa o evoluzione?

L'ipotesi di un ritorno alla Prova Tv in serie A nel calcio italiano, sollevata dopo il controverso rigore concesso a Gimenez in Milan-Fiorentina e le dichiarazioni di De Marco (AIA), sta generando un acceso dibattito. La domanda sorge spontanea: è un passo indietro o un'evoluzione necessaria per garantire maggiore giustizia nel gioco?

Per comprendere appieno la portata di questa potenziale svolta, è essenziale ripercorrere brevemente la storia della Prova Tv. In passato, questo strumento veniva utilizzato per sanzionare condotte scorrette sfuggite alla terna arbitrale durante la partita. Con l'avvento del VAR, si sperava di superare questa necessità, affidando alla tecnologia la capacità di individuare in tempo reale gli errori arbitrali. Tuttavia, i recenti episodi controversi hanno riaperto il dibattito sull'efficacia del sistema attuale.

Graziano Cesari, ex arbitro di Serie A e noto opinionista, ha espresso forti perplessità riguardo al possibile ritorno alla Prova Tv. Secondo Cesari, questa decisione rappresenterebbe una vera e propria ammissione di incapacità da parte degli arbitri e dei varisti. In sostanza, si tratterebbe di riconoscere che gli addetti ai lavori non sono in grado di valutare correttamente le azioni di gioco, rendendo necessario un ulteriore strumento di controllo esterno.

"La Prova Tv doveva essere ammessa solo per episodi accaduti lontani dall'arbitro e quindi non visti e giudicati in tempo reale dallo stesso", ha dichiarato Cesari. "Adesso invece, visto che la questione nasce proprio all'indomani del caso-Gimenez, vogliono usarla anche per fatti giudicati in campo dall'arbitro e rivisti al monitor dai varisti. In pratica è una denuncia piena all'incapacità di chi è in campo e di chi è davanti al monitor che, evidentemente, credono che non siano in grado di capire il gioco. E' come dare degli incapaci ad arbitro, assistenti e a chi è al Var cui, per questo, è necessario aggiungere un ulteriore supporto".

Ma i rischi non si limitano a questo. Cesari paventa anche la possibilità di una competizione tra arbitri, varisti e responsabili della Prova Tv, in cui ciascuno cercherebbe di prevaricare l'altro. "Non solo a smentire ma a prevaricare, a sostituirsi totalmente all'altro quando non è necessario. E' come se ci fosse una competizione per far vedere chi conta di più...", ha affermato Cesari.

Un altro punto critico sollevato da Cesari riguarda la mancanza di chiarezza sui casi in cui il VAR dovrebbe intervenire. A suo avviso, il protocollo iniziale non è mai stato modificato adeguatamente, creando confusione e interpretazioni divergenti. "E questo accade perché non è mai stato modificato il protocollo iniziale. Quando si aggiunge una casistica di situazioni, è inevitabile cambiare il protocollo, altrimenti tutto crolla. Ed è una decisione che andrebbe presa a livello mondiale. Non accade perché nelle competizioni più importanti, come la Champions League, gli arbitri internazionali sono i più bravi e quindi gli assistenti si limitano a un compito di sussistenza. In Italia invece non è così: ogni domenica ciascuno prende una decisione contraria alle precedenti e sono gli stessi uomini che lo fanno...", ha spiegato Cesari.

L'ex arbitro ha poi affrontato il tema dei falli di mano, sottolineando la necessità di comportamenti precisi e uniformi. "Si devono dettare comportamenti precisi. Sui falli di mano, ad esempio, bisognerebbe fischiare il rigore solo quando il braccio va verso il pallone, indicando intenzionalità. Altre cose devono essere semplicemente decise dall'arbitro", ha dichiarato Cesari. A tal proposito, ha citato l'episodio del rigore non concesso in Milan-Fiorentina, sostenendo che se l'arbitro Marinelli avesse preso la decisione in campo, non ci sarebbero state polemiche. "Vede, se Marinelli avesse dato il rigore in campo, perché era nella situazione migliore per decidere, non avrei detto nulla. Ma se la decisione arriva dopo il richiamo Var...", ha aggiunto Cesari.

Infine, Cesari ha espresso il timore che il sistema attuale spinga gli arbitri a rifugiarsi nel VAR, evitando di prendere decisioni coraggiose in campo. "Per forza: proprio Marinelli, dopo aver espulso in diretta Baschirotto, venne richiamato al monitor di fatto con il suggerimento di cambiare idea. Lui riguardò l'azione e confermò il rosso. Sa cosa accadde? Venne fermato. Chi rischia più di prendere una decisione di campo, se poi finisce così? Hanno trovato il rifugio completo, ma sono spaesati quando una decisione è controversa. Invece, come accade in Europa, gli arbitri dovrebbero comportarsi così: vado al monitor e penso che la mia decisione sia giusta? La confermo. E' sbagliata? La cambio. Ma anche per questo ci vuole personalità", ha concluso Cesari.

Il dibattito sul ritorno alla Prova Tv è destinato a infiammarsi ulteriormente. Da un lato, c'è chi vede in questa soluzione un modo per arginare gli errori arbitrali e garantire maggiore giustizia nel calcio. Dall'altro, c'è chi teme che si tratti di un passo indietro che minerebbe l'autorità degli arbitri e creerebbe ulteriori confusioni. La decisione finale spetterà agli organi competenti, che dovranno valutare attentamente tutti i pro e i contro di questa complessa questione.

Pubblicato Mercoledì, 22 Ottobre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Marco P.

Marco P.

Editore professionista appassionato di sport come calcio, padel, tennis e tanto altro. Sarò il vostro aggiornamento quotidiano sulle nuove release di giochi nel mondo delle slot machine da casino sia fisico che online e inoltre, anche cronista sportivo.


Consulta tutti gli articoli di Marco P.

Footer
Articoli correlati
Contenuto promozionale
Conte e la Champions: un rapporto difficile

Conte e la Champions: un rapporto difficile

Contenuto promozionale
Contenuto promozionale
Contenuto promozionale
WorldMatch - Gambling software solutions
Infogioco.it - Sconti
Conte e la Champions: un rapporto difficile

Conte e la Champions: un rapporto difficile