Silvio Baldini è un uomo che si muove tra i venti del destino, scrutando il cielo sopra Tirrenia come un saggio capo apache. Con la sua Nazionale Under 21 si è radunato su queste sponde, preparandosi per quella che molti vedono come una nuova avventura, una sfida intrigante. Attraversando il fiume Magra, il giovane team si dirige verso La Spezia, la città che domani ospiterà la loro prima partita di qualificazione agli Europei contro il Montenegro: terra di ricordi e origini per Baldini.
Il nuovo commissario tecnico non consulta le stelle per scegliere la sua formazione iniziale, poiché quella è una questione affidata al lavoro sudato sul campo. Invece, gli occhi al cielo sperano in una guida su chi scegliere di escludere, un fardello che pesa su di lui: «Qui sono tutti titolari, anche se alla fine solo 20 dei 24 convocati potranno essere in lista. Mai come adesso, questo è il compito più arduo: decidere chi resterà in tribuna».
Baldini ha testimoniato un entusiasmo vibrante tra i suoi giovani calciatori, tutti guidati dal desiderio di apprendere e di migliorarsi. Questo, per lui, rappresenta il cuore pulsante del calcio italiano: «La parte migliore del nostro calcio sono loro. Sono stati tre giorni di lavoro intenso e appagante. Nonostante molti di loro siano già esperti di convocazioni, l'approccio è stato esemplare: sono affamati di conoscenza e desiderosi di capire».
Il debutto al pubblico è stato un mix di sentimenti, ma ora Baldini si mostra più riflessivo, forse anche un po' teso: «Incontriamo una squadra fisica e sottovalutarli sarebbe un grave errore, pur conoscendo la nostra superiorità tecnica. In campo, l'umiltà e la concentrazione saranno le nostre armi».
Sul fronte personale, Simone Pafundi si posiziona accanto a Baldini durante la conferenza stampa. Esordiente precoce in Nazionale A a soli 16 anni e 8 mesi nel novembre 2022 sotto l'ala di Roberto Mancini, il trequartista ha vissuto un percorso altalenante. «Tutti sbagliamo, ed è successo anche a me. Tuttavia, nonostante la rapidità con cui le cose si sono svolte, non ho mai mollato. Determinazione e umiltà sono sempre state le mie guide, sostenuto da una famiglia che mi ha tenuto il cuore saldo».
Pafundi ha recentemente trovato una nuova rinascita alla Sampdoria, scelta che lo lega simbolicamente a Mancini, grande della storia blucerchiata: «Ho sentito di questo interesse e ho scelto. Appena sono arrivato, il mister mi ha contattato e mi sono sentito subito a casa». A La Spezia, proprio un anno fa, aveva debuttato con l'Under 21: «Esordire in azzurro è sempre un'emozione unica. Ora, da Genova, dove spero ci sia tanta gente a sostenerci, riparto con nuove ambizioni».
Oltre a Pafundi, l'Under 21 vanta una forte delegazione ligure: da Mascardi, giovane portiere dello Spezia, a Cherubini della Sampdoria, e il trio Fini, Ekhator e Venturino del Genoa. E infine Lipani, radici genovesi ma attualmente al Sassuolo.