Il Gran Premio di Las Vegas si avvicina e, con esso, le incognite legate alle condizioni climatiche e alla gestione degli pneumatici. Pirelli ha confermato la stessa selezione di mescole utilizzata nel 2024 (C3, C4 e C5), ma alcune novità fanno ben sperare in una riduzione del fastidioso fenomeno del graining, particolarmente temuto dai team, soprattutto da McLaren.
Il circuito cittadino di Las Vegas, con i suoi lunghi rettilinei e le poche curve ad alta velocità, rappresenta una sfida unica per gli pneumatici. Le basse temperature, tipiche del Nevada in questo periodo dell'anno, complicano ulteriormente la situazione, rendendo difficile portare le gomme nella corretta finestra di esercizio. Nel 2024, l'asfalto non ha mai superato i 20°C, con l'aria ancora più fredda, accentuando il rischio di graining, ovvero il deterioramento della superficie dello pneumatico che porta a una perdita di aderenza.
Il graining si verifica quando la gomma viene sottoposta a stress eccessivo prima di raggiungere la temperatura ideale. La superficie si rovina, compromettendo il grip. A Las Vegas, questo problema è amplificato dalla configurazione del tracciato e dalla bassa rugosità dell'asfalto, che riducono la capacità di generare calore negli pneumatici. Trovare il giusto bilanciamento tra performance e gestione delle gomme è quindi fondamentale, sia in qualifica che in gara.
Nonostante la conferma delle mescole utilizzate nel 2024, Pirelli ha introdotto importanti novità per la stagione 2025. L'intera gamma di pneumatici è stata rivista, incrementandone la resistenza meccanica, comprese le mescole più tenere. Questo ha portato a una significativa riduzione del graining in diverse gare del campionato, sorprendendo la stessa Pirelli. I progressi compiuti dai team nella comprensione e nella gestione degli pneumatici, dopo quattro anni di questo ciclo tecnico, hanno ulteriormente contribuito a mitigare il problema.
Nel 2025, gli episodi di graining sono stati rari e legati a circostanze particolari, come il passaggio da bagnato ad asciutto o l'introduzione di un nuovo asfalto. Questo non significa che il problema sia completamente risolto, ma che dovrebbe essere meno invasivo rispetto al 2024. Inoltre, anticipare le sessioni di prove libere e qualifica di qualche ora potrebbe aiutare a mantenere le temperature degli pneumatici più elevate.
McLaren è particolarmente interessata a questa riduzione del rischio di graining. La MCL38, monoposto del 2024, ha sofferto particolarmente la gestione delle temperature degli pneumatici anteriori, soprattutto in caso di graining. Questa difficoltà ha penalizzato la squadra in diverse occasioni, da Melbourne a Monza, passando per Las Vegas. In Nevada, i problemi di setup hanno ulteriormente complicato la situazione, portando a compromessi che hanno limitato le opzioni di messa a punto.
Con la MCL39, McLaren ha compiuto significativi progressi nella gestione degli pneumatici, riducendo il problema del graining rispetto alla passata stagione. Tuttavia, alcune criticità persistono nei Gran Premi in cui è difficile generare calore sull'asse anteriore e le curve molto corte non consentono di valorizzare l'avantreno. In queste condizioni, le difficoltà si ripresentano, come si è visto anche in Cina, dove il margine sulla concorrenza non è stato così ampio. I dati raccolti nel 2024 saranno preziosi per affrontare al meglio il weekend di Las Vegas, ma resta da vedere se basteranno per evitare i problemi del passato. La speranza è che le novità introdotte da Pirelli e i progressi compiuti da McLaren consentano di assistere a una gara più competitiva e meno condizionata dal graining.
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