Il ritorno di Ford in Formula 1, in collaborazione con Red Bull, è uno degli eventi più attesi del 2026. Dopo un ciclo vincente con Honda, culminato in numerosi titoli, Red Bull si appresta a competere con una Power Unit interamente propria, sviluppata in partnership con la casa americana. Nonostante l'ambizioso progetto, Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance, riconosce le sfide che attendono il team, pur sottolineando che la preparazione è stata meticolosa.
"Stiamo procedendo secondo i piani e siamo in linea con i nostri obiettivi. Tuttavia, la vera prova sarà in pista durante i test di Barcellona. Solo allora potremo valutare concretamente i risultati del lavoro svolto negli ultimi tre anni", ha dichiarato Rushbrook in un'intervista esclusiva. Il test invernale di Barcellona, sebbene a porte chiuse, rappresenterà un momento cruciale per valutare le prestazioni della nuova Power Unit.
Rushbrook ha ammesso una certa tensione in vista del test: "È inevitabile avvertire un po' di nervosismo quando una nuova vettura o un nuovo motore scendono in pista per la prima volta. I nostri strumenti digitali e i laboratori sono fondamentali per la progettazione e lo sviluppo, ma l'esperienza in pista è insostituibile. Possiamo simulare molteplici scenari nel nostro ambiente virtuale, ma resta sempre l'incognita: emergeranno problematiche non rilevabili in laboratorio?"
Una delle questioni centrali riguarda la potenza del motore. Rushbrook ha affermato che gli obiettivi interni sono stati raggiunti, ma rimane l'incertezza sui valori di riferimento stabiliti da Ferrari, Honda o Mercedes. "Tutto parte dal regolamento, che definisce i parametri entro cui operare. Da lì, calcoliamo il potenziale teorico e lo trasformiamo nel nostro obiettivo finale", ha spiegato Rushbrook. "Credo che tutti i costruttori mirino a livelli simili, poiché sono vincolati dalle stesse leggi della fisica. L'efficienza nel raggiungere tale limite, in termini di trasferimento di potenza, farà la differenza."
Paul Monaghan, capo ingegnere di Red Bull, ha ipotizzato un possibile svantaggio iniziale sul fronte termico rispetto ai costruttori con maggiore esperienza. "Tuttavia, questo svantaggio dovrebbe essere minimo. Abbiamo riunito esperti provenienti da diversi programmi, e anche se dovessimo essere leggermente indietro sulla parte termica, penso che potremmo compensare in altre aree."
La FIA ha introdotto un sistema di valutazione delle prestazioni, denominato ADUO, per garantire una maggiore competitività tra i motoristi. Questo sistema prevede la possibilità di aggiornamenti extra per i costruttori con un deficit di potenza compreso tra il 2% e il 4% rispetto al miglior motore termico. Rushbrook ha espresso un parere favorevole su questo meccanismo: "Credo che sia positivo per lo sport nel suo complesso. Vogliamo che tutti abbiano l'opportunità di essere competitivi, e questa misura contribuisce a tale obiettivo."
Rushbrook ha respinto le critiche che paragonano l'ADUO a un sistema di Balance of Performance: "Non si tratta di un Balance of Performance. In Formula 1, la competizione è basata sulla tecnologia e regolamentata da normative precise." Il ritorno di Ford in Formula 1 rappresenta una sfida ambiziosa, ma il team è determinato a competere al vertice. Con una preparazione meticolosa e un approccio innovativo, Red Bull-Ford punta a colmare il divario e a lottare per la vittoria nel 2026.

