Il Gran Premio del Brasile continua a far discutere, in particolare la penalità inflitta ad Oscar Piastri. L'episodio, che ha visto coinvolto il pilota della McLaren e Kimi Antonelli su Mercedes, ha scatenato un'ondata di polemiche e una forte reazione da parte della Grand Prix Drivers' Association (GPDA). L'associazione, guidata da Carlos Sainz, ha richiesto un incontro urgente con la FIA durante il weekend del Gran Premio del Qatar per rivedere le linee guida che hanno portato alla penalizzazione di Piastri.
Secondo i commissari sportivi presenti ad Interlagos, Piastri è stato ritenuto responsabile del contatto avvenuto al sesto giro, ricevendo una penalità di dieci secondi. Tuttavia, molti piloti, tra cui lo stesso Charles Leclerc, hanno espresso il loro dissenso, ritenendo la sanzione eccessiva e ingiustificata. Anche a Las Vegas, l'argomento è rimasto al centro delle discussioni, con Sainz che ha definito la penalità inflitta a Piastri "inaccettabile".
"Abbiamo bisogno di confrontarci e risolvere quello che ormai è un problema", ha dichiarato Sainz. "Per quanto mi riguarda la penalità inflitta ad Oscar in Brasile è inaccettabile. Credo che chiunque abbia visto una gara sappia che Oscar non ha alcuna colpa, chi ha guidato una macchina da corsa sa che non avrebbe potuto fare nulla per evitare il contatto. Ci sono decisioni che non capisco, come la mia penalità a Zandvoort o quella di Ollie (Bearman) a Monza, ed in Brasile ci sono stati diversi incidenti valutati in un modo che per me non dovrebbe far parte di questo sport". La posizione di Sainz è condivisa da molti altri piloti, che considerano l'incidente in Brasile come un semplice incidente di gara. Lo stesso Piastri ha commentato: "Se gli altri piloti coinvolti nell’incidente confermano che non è stata colpa mia… credo sia abbastanza eloquente", riferendosi ai commenti di Leclerc e Antonelli.
Kimi Antonelli ha sottolineato come le regole attuali supportino la decisione dei commissari, un aspetto evidenziato anche da Lewis Hamilton. Tuttavia, la GPDA contesta la chiarezza del ruolo delle linee guida FIA, chiedendo se debbano essere considerate uno strumento discrezionale per gli steward o un'applicazione rigida senza margini di interpretazione. L'associazione intende anche rivedere il contenuto delle linee guida stesse, proponendo modifiche significative.
"Non sono sicuro di quale sia la soluzione", ha spiegato Sainz, "credo che sarà necessario discuterne tra tutti noi. Personalmente credo che dopo quanto visto in Brasile qualcosa non stia funzionando nel modo corretto, non credo che Oscar meritasse di essere penalizzato". Un punto cruciale sollevato dai piloti riguarda l'interpretazione del bloccaggio delle ruote in frenata. Molti ritengono che non sia sempre una prova di perdita di controllo, ma che possa essere causato anche dalle manovre di altri piloti. Sainz ha aggiunto: "Abbiamo visto dei casi in cui un pilota aveva una o due ruote bloccate ma non per questo si ha la certezza che avrebbe mancato l’apice della curva. Viceversa, se non avessero frenato con decisione, il contatto sarebbe stato sicuramente più violento. Credo che sia una regola che debba essere rivista". La richiesta della GPDA potrebbe portare a una revisione delle regole e a un sistema di penalità più equo e trasparente, evitando decisioni controverse come quella che ha penalizzato Oscar Piastri nel Gran Premio del Brasile. L'incontro in Qatar si preannuncia decisivo per il futuro della Formula 1 e per la definizione di un nuovo equilibrio tra piloti e FIA. La posta in gioco è alta: la credibilità dello sport e la sua capacità di garantire competizioni leali e avvincenti.
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