Il 2025 si sta rivelando un anno particolarmente difficile per la Scuderia Ferrari, alle prese con una stagione sottotono in Formula 1. L'attesissima SF-25, che avrebbe dovuto riportare la Rossa ai vertici della classifica, sta invece vivendo una serie di performance altalenanti e, in molti casi, deludenti. A Maranello, i tecnici del Cavallino sono stati costretti a riconoscere i limiti di un progetto che non ha dato i frutti sperati, concentrando le forze sullo sviluppo della vettura del 2026, la 678, il cui progetto è già in fase avanzata nei corridoi del Reparto Corse.
Nel recente weekend di gara a Singapore, uno degli appuntamenti più complessi del mondiale a causa delle elevate temperature ambientali e della natura del circuito cittadino, le difficoltà della SF-25 sono emerse in modo drammatico. Charles Leclerc, uno degli assi nella manica della Scuderia, si è trovato a fronteggiare problemi di surriscaldamento ai freni sin dalle prime fasi della corsa. Costretto a rallentare e ricorrere al lift and coast, Leclerc non è riuscito a esprimere il potenziale della vettura, terminando la gara in una deludente sesta posizione.
Nella stessa gara, un'altra strategia apparentemente controversa ha dato poco frutto. Lewis Hamilton, al volante della seconda Ferrari, si è visto montare un set di gomme soft al giro 46, una mossa che puntava ad attaccare la Mercedes di Kimi Antonelli. Tuttavia, l'aumento delle prestazioni ha rapidamente fatto scalare la temperatura dei freni, portando Hamilton a correre rischi significativi e a incappare in penalità per infrazioni sui limiti della pista.
Nonostante gli sforzi, il tentativo di rimanere competitivi contro la rivale di sempre, la Mercedes, è naufragato. Mentre George Russell trionfava a sorpresa, conquistando la sua seconda vittoria stagionale dopo il Canada, Ferrari ha visto sfumare le proprie speranze di acciuffare il secondo posto nel mondiale Costruttori. Questo ha accentuato l'urgenza di un ripensamento strategico. La W16 ha mostrato una padronanza del circuito che Ferrari non è riuscita ad eguagliare.
Nel suo complesso, la SF-25 ha mostrato i suoi limiti, aggravati da scelte tecniche estreme che non hanno portato i benefici sperati. La vettura risulta infatti limitata nel potenziale di sviluppo, un aspetto di cui a Maranello sembrano essere sempre più consapevoli. E proprio consci di queste difficoltà, il management si è già mosso per dedicare tutte le risorse disponibili al progetto della 678, nella speranza di un futuro più roseo.
I problemi della Ferrari sono, in parte, condivisi con la Haas, un team cliente che utilizza un know-how progettuale affine a quello della Scuderia italiana. Anche il team americano, guidato da Andrea De Zordo, si trova a fronteggiare difficoltà simili, nonostante gli sforzi per adattare la VF-25 a un'altezza precedente maggiore da terra per ottenere una migliore stabilità e bilanciamento. Tuttavia, la VF-25 è riuscita a ritagliare un proprio spazio competitivo solo in specifiche situazioni, grazie alle prestazioni di piloti come Oliver Bearman.
In conclusione, la crisi di performance che sta colpendo il team Ferrari in questo 2025 potrebbe essere il preludio di un cambio di rotta di successo, puntando ad elevare la prossima vettura del 2026 a nuova stella del panorama motoristico mondiale. La speranza dei tifosi è che la pausa invernale porti con sé le modifiche giuste e l'approccio necessario per riportare la mitica Scuderia al top dei risultati.