Il trionfo di Jannik Sinner a Wimbledon 2025 ha inevitabilmente oscurato la sconfitta di Carlos Alcaraz, incapace di difendere il titolo per la terza volta consecutiva. Durante la partita, l'apparente superiorità dell'italiano ha messo in luce le difficoltà dello spagnolo, apparso bloccato e privo di idee soprattutto nel terzo e quarto set.
Emblematica è stata la confessione di Alcaraz alla sua squadra alla fine del terzo set: "Dal fondo campo, lui gioca molto meglio di me, molto meglio". Parole che hanno sorpreso, considerando l'abituale atteggiamento positivo e combattivo del tennista di Murcia, come dimostrato solo un mese prima nella finale del Roland Garros.
Questo momento di apparente resa ha evidenziato la percezione di Alcaraz della superiorità di Sinner. Tuttavia, alcuni ex tennisti, tra cui Jimmy Connors, hanno interpretato questa confessione come un segno di debolezza. Connors, ex numero uno al mondo e due volte campione a Wimbledon (1974, 1982), ha espresso il suo disappunto nel suo podcast "Advantage Connors", come riportato da Tennis365.
"È inaccettabile. Non so se sarei mai stato in grado di ammetterlo. Qualunque cosa accada, devi andare avanti, cambiare il gioco, provare qualcosa di diverso", ha dichiarato l'otto volte campione nei tornei del Grande Slam. Connors ha criticato la mancanza di un piano alternativo da parte di Alcaraz per contrastare il dominio di Sinner negli ultimi due set.
"So di ripeterlo spesso, ma se il piano A non funziona, devi inventarti qualcos'altro. Anche io sono stato battuto malamente a Wimbledon un paio di volte. Succede a tutti", ha ammesso il tre volte finalista del torneo londinese.
Connors ha continuato: "Se vuoi battermi, devi farlo. Io cercherò di giocare tre varianti diverse. Se mi batti nella prima e nella seconda, nella terza proverò qualcosa di diverso. Forse dalle tribune non si vede, ma ammettere una cosa del genere è difficile". Pur avendo elogiato Alcaraz in passato, Connors ha questa volta criticato il suo atteggiamento durante la finale di Wimbledon. Il dibattito rimane aperto: è stata una resa o una sincera ammissione di difficoltà di fronte a un avversario in stato di grazia? Solo il tempo e i prossimi incontri tra i due campioni potranno dare una risposta definitiva.

