Il futuro energetico del Mediterraneo potrebbe essere segnato da una svolta inattesa: l'adozione di centrali nucleari galleggianti. La Grecia, in particolare, sembra pronta a valutare seriamente questa opzione, aprendo un dibattito cruciale sul ruolo del nucleare nel panorama energetico europeo. Un recente meeting ad Atene ha visto confrontarsi aziende del settore ed istituzioni, focalizzandosi sul potenziale delle Floating Nuclear Power Plants (FNPP) per garantire la sicurezza energetica delle isole e delle comunità costiere.
L'iniziativa, promossa da aziende come CORE POWER, ABS Hellas e Athlos Energy, mira a superare la dipendenza dai combustibili fossili e a fornire una fonte di energia stabile e a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, l'implementazione di centrali nucleari galleggianti solleva una serie di interrogativi complessi, che vanno ben oltre l'aspetto puramente tecnologico. Durante l'incontro nella capitale greca, i partecipanti hanno discusso delle implicazioni economiche, sociali, normative e ambientali di un progetto di tale portata, evidenziando la necessità di un approccio strutturato e multidisciplinare.
A tal fine, è stato proposto un modello PESTLE (Political, Economic, Social, Technological, Legal, Environmental) per mappare in modo sistematico gli impatti potenziali del dispiegamento di reattori nucleari su piattaforme marittime. Questo approccio consentirebbe di valutare in modo approfondito i rischi e le opportunità associate a questa nuova forma di energia, tenendo conto delle specificità del contesto mediterraneo.
CORE POWER vede nella posizione geografica della Grecia un'opportunità unica per diventare un punto di riferimento regionale nella produzione di energia offshore. Charlotte Vere, responsabile del mercato per l'azienda, ha sottolineato come questo progetto possa rafforzare la sicurezza energetica del paese e garantire una maggiore disponibilità di energia pulita. La Grecia, con le sue numerose isole e la sua lunga costa, potrebbe beneficiare enormemente di una fonte di energia decentralizzata e resiliente, in grado di soddisfare le esigenze di comunità isolate e di supportare lo sviluppo economico locale.
ABS, leader nel settore della certificazione e della classificazione navale, ha già pubblicato nel 2024 i requisiti tecnici per la realizzazione di FNPP, evidenziando il potenziale del concetto modulare e la possibilità di calibrare la potenza in base alle esigenze dei porti e delle infrastrutture costiere. Questo approccio consente un maggiore controllo dei costi e una maggiore flessibilità operativa, rendendo le centrali nucleari galleggianti una soluzione potenzialmente interessante per le piccole e medie isole.
ABS, CORE POWER e Athlos Energy hanno formalizzato un consorzio per valutare in modo coordinato le opportunità nel Mediterraneo, con l'obiettivo di individuare le localizzazioni più adatte e i settori che potrebbero beneficiare maggiormente di questa tecnologia. Le applicazioni considerate spaziano dalla fornitura di energia in aree remote al supporto alle operazioni portuali e agli impianti di desalinizzazione, elementi cruciali per affrontare la crescente scarsità di acqua in molte regioni del Mediterraneo.
Il consorzio si impegnerà nello sviluppo di concetti operativi originali (CONOPS) per le future centrali galleggianti, rendendo pubblici i primi modelli concettuali e le possibili localizzazioni attraverso un white paper di libero accesso. Questo strumento sarà messo a disposizione di industrie, governi e decisori politici, con l'obiettivo di fornire una base solida per la programmazione a lungo termine e per la valutazione dei benefici e dei rischi associati a questa nuova forma di energia.
Il Mediterraneo, con la sua elevata concentrazione di infrastrutture costiere strategiche e la sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici, rappresenta un terreno fertile per la sperimentazione di soluzioni energetiche alternative. Le centrali nucleari galleggianti potrebbero rappresentare una risposta efficace alle sfide energetiche del futuro, ma la loro implementazione richiederà un approccio responsabile e trasparente, basato su una valutazione rigorosa dei rischi e dei benefici e su un ampio coinvolgimento delle comunità locali.
Il dibattito è aperto e il futuro energetico del Mediterraneo è tutto da scrivere. La Grecia, con la sua apertura verso le centrali nucleari galleggianti, potrebbe giocare un ruolo chiave in questa trasformazione, aprendo la strada a un nuovo modello energetico più sostenibile e resiliente.
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