Nikola Motor sull'orlo del collasso: da promessa a fallimento

La società di camion elettrici e a idrogeno affonda tra debiti, scandali e un unico dipendente rimasto

Nikola Motor sull'orlo del collasso: da promessa a fallimento

La parabola di Nikola Motor, un tempo astro nascente nel settore dei camion elettrici e a idrogeno, sembra giunta al capolinea. La società, che aveva promesso di rivoluzionare il trasporto pesante con soluzioni innovative e sostenibili, si trova ora sull'orlo del collasso, gravata da debiti, scandali e una gestione a dir poco discutibile.

Già nel febbraio di quest'anno, Nikola Motor aveva presentato istanza di fallimento, un epilogo amaro per un'azienda che aveva suscitato grandi aspettative e raccolto ingenti investimenti. A pesare sulla sua sorte, una serie di fattori negativi, tra cui una battaglia legale con il suo fondatore, Trevor Milton, accusato di aver ingannato gli investitori con la presentazione di prototipi malfunzionanti e promesse infondate. Celebre, in questo senso, l'episodio del camion elettrico che, anziché muoversi autonomamente, veniva fatto rotolare giù da una collina per simulare il suo funzionamento.

A fine novembre, la situazione era a dir poco desolante: l'organico di Nikola si era ridotto a un solo dipendente, il curatore fallimentare Thomas Pitta, una figura solitaria al timone di un'azienda un tempo florida, con ben 874 dipendenti. Le perdite continuano ad aumentare, con un passivo di 1,6 milioni di dollari solo nel mese di novembre, e un totale di oltre 556 milioni di dollari accumulati dall'inizio della procedura di fallimento. Gli asset di Nikola, stimati in circa 124 milioni di dollari, non sono sufficienti a coprire i debiti, che ammontano a ben 296 milioni di dollari, in gran parte costituiti da obbligazioni non garantite per un valore di 272 milioni di dollari, emesse prima della dichiarazione di fallimento.

Anche la vendita degli asset rimanenti si sta rivelando più difficile del previsto, con un ricavato di soli 38,8 milioni di dollari. Di questi, 15,3 milioni di dollari provengono dalla vendita di crediti normativi al produttore di camion Mack Trucks. Nikola spera ancora di ottenere un risarcimento di 100 milioni di dollari dalla causa intentata contro il suo fondatore, Trevor Milton, recentemente graziato dall'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tuttavia, le prospettive di recuperare questa somma appaiono alquanto incerte.

Nonostante la debacle di Nikola Motor, il settore dei camion elettrici continua a essere un terreno fertile per l'innovazione e lo sviluppo, con numerosi player tradizionali e startup che investono in questa tecnologia. Aziende come Tesla, Daimler Truck e Volvo stanno portando avanti progetti ambiziosi per la realizzazione di camion a zero emissioni, mentre nuove realtà come Rivian e Arrival si affacciano sul mercato con soluzioni innovative e promettenti. La strada verso un futuro del trasporto pesante più sostenibile è ancora lunga e tortuosa, ma la crisi di Nikola Motor non deve scoraggiare gli investimenti e l'impegno in questo settore cruciale per la transizione ecologica.

Pubblicato Lunedì, 29 Dicembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Lunedì, 29 Dicembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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