Gli scienziati dell'Osservatorio Astronomico di Palermo hanno osservato un fenomeno straordinario che promette di riscrivere parte di quanto conosciamo sull'universo. Una 'planeta-canaglia', che viaggia solitaria nello spazio interstellare, è stata sorprendentemente vista mentre inghiotte quantità inusitatamente grandi di materia. I risultati suggeriscono che in alcuni casi le stelle e i pianeti potrebbero essere più simili di quanto non si pensasse.
Questa misteriosa 'planeta-canaglia', identificata come Cha 1107-7626, è stata la protagonista di una recente osservazione che ha sollevato importanti quesiti nel campo dell'astronomia. Nell'aprile del 2023, con l'ausilio del Very Large Telescope dell'European Southern Observatory situato in Cile, gli astronomi hanno iniziato a monitorare il comportamento di questo gigante gassoso errante. Sorprendentemente, già a partire da giugno di quest'anno, il tasso di 'alimentazione' della pianeta si è impennato in maniera drammatica, raggiungendo livelli tipicamente attribuiti a fenomeni stellari.
In particolare, si stima che Cha 1107-7626 assorba circa 6 miliardi di tonnellate di gas e polvere ogni secondo, una quantità che sfida le attuali teorie sulla formazione planetaria. Fino ad ora, un simile comportamento è stato osservato solo in oggetti molto più massicci come le stelle, che derivano la loro massa da processi di accrescimento attraverso gas e polvere presenti nei loro dischi circostanti. Questa scoperta solleva il dubbio che i meccanismi di formazione dei pianeti possano essere influenzati da fenomeni simili a quelli che danno vita alle stelle.
Tradizionalmente, le stelle si formano attraverso l'aggregazione del materiale in una nube di gas e polvere, un processo che porta alla costituzione di dischi protoplanetari dai quali in seguito si sviluppano i pianeti. Tuttavia, la nuova scoperta indica che talvolta i pianeti erranti potrebbero crescere assorbendo materia dalle nubi interstellari circostanti, in un modo finora concepito solo per le stelle.
Queste 'planete-canaglia', che vagano fuori dai sistemi stellari, potrebbero non essere un fenomeno raro, suggerendo che potrebbero esserci più di loro che stelle visibili nella galassia. L'incapacità degli scienziati di determinare se questi oggetti si formano vicino a una stella prima di essere espulsi o se nascono spontaneamente, aumenta la curiosità e il mistero che le circondano.
La drastica accelerazione nell'assorbimento di massa può essere spiegata soltanto da un meccanismo che potrebbe coinvolgere potenti campi magnetici, qualcosa di paragonabile all'interazione tra stelle e il loro disco circostante. Tuttavia, ci sono ancora molte domande senza risposta su come tale fenomeno possa amplificare così radicalmente il ritmo di crescita di un pianeta, facendo emergere la possibilità che le differenze tra le stelle e i pianeti siano meno evidenti di quanto si pensasse.
Questa scoperta non solo sfida le attuali concezioni astronomiche, ma offre anche una nuova prospettiva sul grande e intrigante diversità dell'universo. Saranno necessari ulteriori studi per chiarire le implicazioni di questo fenomeno straordinario e migliorare la nostra comprensione dei processi di formazione planetaria e stellare.