Il ritorno della pubblicità sulle scommesse sportive negli stadi e sulle maglie dei calciatori sta creando polemiche in Italia. Durante la discussione del decreto Ilva in Senato, i membri del Movimento 5 Stelle hanno protestato contro la proposta di legge che permetterà la pubblicità del gioco d'azzardo nel mondo del calcio, superando il divieto che era stato imposto nel 2018 con il decreto Dignità.
Il provvedimento, sostenuto da Fratelli d’Italia, ha ricevuto il via libera dalla Commissione Cultura del Senato e fa parte di una riforma complessiva del sistema calcistico italiano. In pratica, la Serie A potrebbe riaccogliere gli sponsor legati alle scommesse, che erano stati banditi sei anni fa per contrastare il fenomeno del gioco d'azzardo, ritenuto problematico per molti cittadini e per la salute pubblica.
Nonostante il divieto, alcune squadre, come l'Inter, hanno aggirato le restrizioni, stipulando accordi con portali di scommesse fittizi, che funzionano di fatto come sponsor. Il ritorno della pubblicità, che potrebbe significare una perdita per i club di circa 100 milioni di euro a stagione, è visto da molti come un favore alla lobby del gioco d'azzardo, ma è anche una misura che potrebbe dare respiro economico al calcio italiano, in particolare dopo la crisi causata dalla pandemia.
Il dibattito si concentra sulla necessità di bilanciare gli interessi economici con la protezione dei consumatori, in particolare i più vulnerabili, e sulla domanda se sia giusto riaprire le porte alla pubblicità del gioco d'azzardo in uno sport così popolare come il calcio.