Nel fitto calendario politico del Senato, le discussioni sul decreto legislativo per la modifica della delega fiscale in materia di giochi ha visto emergere un intervento significativo da parte del senatore Massimo Garavaglia, importante esponente della Lega. In un periodo storico in cui la regolamentazione del gioco d’azzardo è al centro di un acceso dibattito, il senatore ha espresso un accorato appello per l’introduzione della compartecipazione al gettito fiscale derivante dal settore del gioco, ritenendo questa mossa la chiave per assicurare decisioni più equilibrate e meno ideologiche.
Garavaglia ha messo in luce l’importanza economica del gioco d'azzardo in Italia, un settore che coinvolge più del 36% della popolazione. Secondo i dati, ben 18 milioni di italiani si dedicano al gioco almeno una volta all'anno, generando un volume di gioco di circa 160 miliardi di euro annui. Di questi, quasi 140 miliardi ritornano ai giocatori sotto forma di vincite, mentre lo Stato raccoglie tra i 11 e i 12 miliardi di euro. L'intervento del senatore ha avuto l'obiettivo di sottolineare l'entità economica e sociale di questo fenomeno, spesso sottovalutato o guardato con pregiudizio ideologico.
Un altro aspetto cruciale che Garavaglia ha voluto evidenziare è il cambiamento strutturale in atto nel settore: circa il 60% del gioco è ormai online e continua a crescere, mentre il 40% restante riguarda il gioco fisico, in calo. Tuttavia, nonostante questa evoluzione, il dibattito politico sembra ancora concentrarsi maggiormente su ciò che appare visibilmente nella rete fisica, pesando di più nelle decisioni amministrative locali. Questa disparità d'attenzione è parte delle problematiche che il senatore intende affrontare con soluzioni nuove e pragmatiche.
Al centro della sua proposta, la compartecipazione fiscale emerge come uno strumento innovativo per superare l’impasse che per anni ha frenato il confronto tra lo Stato centrale, le Regioni e i Comuni. “Se i Comuni e le Regioni entrassero direttamente nella ripartizione del gettito fiscale, tutto potrebbe cambiare radicalmente”, ha sostenuto Garavaglia. Una corresponsabilizzazione che porterebbe le autorità locali a fare regolamenti distintivi, basandosi su scelte ponderate.
Garavaglia ha inoltre rilevato come la questione del gioco non possa prescindere da un’analisi sociale degli effetti del gioco patologico, sottolineando l’importanza di bilanciare la libertà individuale con il rispetto per la comunità. “La tecnologia, spesso vista con scetticismo, può in realtà trasformarsi in un potente strumento di regolazione e prevenzione del gioco problematico”, ha spiegato, lodando le piattaforme online che integrano algoritmi di controllo per salvaguardare i giocatori.
Nell'ottica di una revisione responsabile, tuttavia, Garavaglia ha voluto porre una maggiore attenzione sul vero avversario: il gioco illegale. Un settore privo di regole che non solo mina la sicurezza dei giocatori, ma sottrae anche risorse vitali per l’economia nazionale. “Regolamenti troppo restrittivi potrebbero, paradossalmente, avvantaggiare il mercato illecito”, ha avvertito, ipotizzando che un approccio più elastico e collegato alle realtà locali potrebbe invece sottrarre forza ai circuiti illegali.
In definitiva, secondo Garavaglia, la compartecipazione al gettito fiscale del gioco d’azzardo rappresenta non solo una soluzione per scardinare l’empasse normativa, ma anche un'opportunità per ridefinire il rapporto tra gioco, economia e società. Un invito che si spera possa gettare nuove basi per una discussione politica e amministrativa di ampio respiro.
Fonte: Jamma.it