Il 31 luglio 2025 ha segnato un punto di svolta cruciale nella politica italiana con l'accordo della Commissione Bilancio del Senato sul disegno di legge n. 1591. Questa approvazione rappresenta un passo significativo nella complessa cornice della riforma fiscale italiana, introducendo modifiche sostanziali alla legge del 9 agosto 2023, n. 111, e delegando al Governo il compito di ridefinire il sistema fiscale. Sorprendentemente, l'accordo è stato raggiunto senza alterazioni al testo originale, respingendo i numerosi tentativi di modifica avanzati dall'opposizione, focalizzati in particolare sul gioco d'azzardo.
Durante il dibattito, particolarmente vivace, la sottosegretaria di Stato Sandra Savino ha manifestato un netto dissenso nei confronti degli emendamenti 1.7 e 1.8, sottolineando come questi emendamenti avrebbero potuto comportare oneri finanziari significativi per la finanza pubblica. La decisione di rigettare tali modifiche si è basata, dunque, sulla necessità di rispettare i vincoli di spesa pubblica sanciti dalla Costituzione italiana.
Nel suo ruolo di relatore, il presidente Nicola Calandrini di Fratelli d'Italia (FdI) ha evidenziato il processo decisionale rigoroso della Commissione, che ha esaminato a fondo il disegno di legge insieme alle proposte di modifica. La ferma decisione di non apportare cambiamenti al documento ha trovato riscontro in un parere conforme alla normativa dettata dall'articolo 81 della Costituzione, ribadendo un 'no' categorico agli emendamenti 1.4, 1.7 e 1.18. La posizione intransigente riguardo al gioco d'azzardo ha condotto alla completa bocciatura delle proposte, frustrando la volontà di figure influenti come Croatti, Turco, Barbara Floridia e Tajani.
Questi protagonisti avevano infatti sollecitato maggiore autonomia per le Regioni e gli Enti locali circa i divieti sugli apparecchi da gioco. Tuttavia, tale richiesta ha incontrato una ferma resistenza anche nella Commissione Finanze, dove, precedentemente, la rappresentante del Governo Lucia Albano aveva mostrato un chiaro dissenso sugli ordini del giorno G/1591/6/6, miranti a inasprire le restrizioni già esistenti nel settore del gioco.
Nonostante l'opposizione decisa al mantenimento di norme rigide, è stato manifestato un parere positivo verso la riformulazione del testo G/1591/7/6. Questo testo intraprende un cammino di equilibrio tra le necessità di bilancio e la tutela della salute pubblica, con un occhio di riguardo alla prevenzione del riciclaggio di denaro. Tale linea è stata proposta da una coalizione composta da Cristina Tajani, Francesco Boccia e Alberto Losacco, che impegna il governo a bilanciare le pressioni finanziarie con il rispetto dei diritti costituzionali nonché degli obblighi internazionali.
La mediazione emersa riflette la complessità nella gestione di nuove normative fiscali, che mirano a bilanciare le esigenze economiche con le responsabilità sociali. Di fronte a questo panorama, il Senato si trova ad affrontare le sfide insite in una riforma fiscale che non solo promette di portare cambiamenti al sistema tributario, ma che aspira anche a incorporare concetti di giustizia economica e responsabilità sociale.
Il testo approvato incarica infatti il Governo di rivedere le attuali misure in vigore, in particolare rispetto ai giochi pubblici, optando per un'ampia 'revisione' piuttosto che per una riduzione diretta dei limiti di giocata e vincita. Questo margine di manovra concesso al Governo, da attuarsi entro i termini prorogati, lascia spazio per ulteriori dibattiti su come equilibrare efficacemente tra l’esigenza di entrate fiscali e le questioni etiche e sociali legate al mondo del gioco.
Questa sintesi dei recenti sviluppi in Commissione Bilancio non fa altro che evidenziare la crescente complessità del tema in discussione, suggerendo le numerose sfaccettature che ogni decisione legislativa può assumere nell’attuale contesto economico e sociale del Paese. Tale attenzione sottolinea come le ripercussioni di ogni scelta legislativa possano significativamente influenzare il panorama socio-economico italiano.