Sentenza storica della Corte UE: Bingo in Italia verso una svolta

Sentenza storica della Corte UE: Bingo in Italia verso una svolta

La Corte di Giustizia Europea boccia le proroghe italiane, richiedendo una revisione del sistema concessorio del bingo.

Il Senato italiano ha recentemente pubblicato una sentenza cruciale della Corte di Giustizia dell'Unione Europea relativa al contenzioso sui canoni imposti sulle concessioni per il gioco del bingo. La sentenza rappresenta un punto di svolta nell’annoso dibattito sulle modalità di proroga delle concessioni vigenti dal 2013. La Corte ha giudicato non conformi al diritto UE queste proroghe, le quali vincolavano gli operatori a un canone mensile crescente, precludendo ogni possibilità di rinegoziazione.

Al centro della questione vi è l’applicazione della direttiva 2014/23/UE, che i giudici europei hanno esteso alle concessioni originariamente assegnate nel 2000. Le modifiche sostanziali apportate a queste concessioni – tra cui la proroga della durata e l’imposizione di un canone fisso incrementato da 2.800 a 7.500 euro – rappresentano, secondo il verdetto, un'alternazione radicale dei termini contrattuali iniziali tali da richiedere, in virtù dell’articolo 43 della direttiva, l’indizione di una nuova gara.

La decisione della Corte UE è destinata a ridisegnare il futuro del gioco del bingo nel paese, in quanto ha bocciato non solo il sistema di proroga, ma anche l’imposizione di un canone uniforme, a prescindere dalla specifica situazione economica degli operatori. Questo approccio è stato giudicato lesivo della libera concorrenza e sproporzionato per il mercato. Pertanto, viene richiesta una revisione che consenta maggiore flessibilità economica per i concessionari.

Un ulteriore aspetto centrale segnalato nella decisione riguarda il ruolo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Secondo la Corte, l’ADM deve essere in grado di esercitare un controllo discrezionale sulle concessioni, in modo da poterle adattare a eventi straordinari, come nel caso della pandemia di COVID-19. Questa clausola permette di affrontare efficacemente sfide economiche e logistiche inaspettate, migliorando la resilienza del settore.

In conclusione, il pronunciamento della Corte rappresenta uno spartiacque per l’Italia, obbligandola a rivedere l'intero impianto del sistema delle concessioni per il gioco del bingo. Gli operatori hanno ora nelle mani uno strumento legale potente per richiedere condizioni contrattuali più eque e sostenibili. Questo epilogo potrebbe spingere verso una ridefinizione delle politiche nazionali in materia di scommesse e giochi, con impatti positivi sull'equità del mercato.

Pubblicato Mercoledì, 21 Maggio 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 21 Maggio 2025

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