Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha annunciato che sarà lui a fornire i fondi necessari per la ristrutturazione dello stadio Maradona, ma ha sottolineato che la fattibilità dei lavori è subordinata alle verifiche attualmente in corso. Durante il suo intervento all’iniziativa “Aura Neapolis” di Fratelli d’Italia a Napoli, ha espresso il suo disappunto nei confronti di Abodi, chiedendosi perché si debbano svolgere controlli considerati superflui per valutare se Napoli possa ospitare tre partite dell'Euro 2032. De Laurentiis ha suggerito che dovrebbe essere stabilita una scadenza: se il restyling non sarà completato entro il 2029, si dovrebbe considerare un'altra città come sede. Ha affermato che tra un anno non saremo pronti.
Sul palco, De Laurentiis ha condiviso il suo desiderio di rimanere nel Maradona, affermando: "Mi dispiacerebbe dover lasciare il Maradona, stiamo facendo il possibile per restare." Insieme al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e al ministro per lo Sport e i Giovani, ha messo in luce la questione dei posti auto, spiegando che non possono essere creati 10.000 spazi auto nello stadio. Tuttavia, ha fatto notare che ci sono le stazioni della metropolitana nelle vicinanze, sebbene la carenza di parcheggi e la necessità di spazi commerciali rappresentino problematiche significative.
Il desiderio del presidente
De Laurentiis ha espresso il desiderio di avere uno stadio con una capienza di 65.000 posti per i tifosi di casa e 3.000 per quelli ospiti, ma ha anche evidenziato l'importanza di valutare l'usura del "Maradona", costruito nel 1959 e ristrutturato nel 1990. Ha annunciato che il professor Cosenza, assessore, collaborerà per determinare quali interventi siano necessari, poiché ogni modifica strutturale potrebbe comportare dei rischi, come avvenuto due anni fa con il crollo sotto la curva.
In merito alla collaborazione con il Comune di Napoli, De Laurentiis ha ricordato come, al suo arrivo, la reputazione della città fosse piuttosto negativa, simboleggiata da un piatto di spaghetti e una pistola. Ha sottolineato gli sforzi compiuti per ripristinare il prestigio della città, ammettendo che inizialmente il Comune, per via della sua situazione debitoria, non potesse fornire aiuti. Tuttavia, con l'arrivo di Manfredi, la situazione è migliorata e si vedono segnali positivi. Ha comunque ribadito di non poter chiedere al sindaco investimenti infrastrutturali, poiché ci sono altre priorità di grande importanza per la città.
Questione pista atletica
Infine, De Laurentiis ha affrontato la questione della pista da atletica e la sua eventuale rimozione. Ha spiegato che se si volesse avvicinare le tribune al campo, ciò richiederebbe lavori che risulterebbero in una riduzione della capienza di 18.000 spettatori per settore. Questo scenario presuppone, naturalmente, che ogni intervento possa essere completato in un anno. “Il vero problema,” ha concluso, “è un altro: Manfredi ha parlato di riaprire il terzo anello, ma io avevo pensato di trasformarlo in salottini per aziende e rappresentanze. Chi acquista questi spazi lo fa principalmente per motivi di rappresentanza e ospitalità, piuttosto che per pura passione sportiva.”
Fonte: ansa.it