Mateo Retegui, un nome che a Bergamo suscita ricordi indelebili, è tornato per una notte ad assaporare l'affetto del suo vecchio pubblico al Gewiss Stadium. I tifosi dell'Atalanta lo hanno accolto con calore, quasi come se non se ne fosse mai andato. Applausi scroscianti hanno accompagnato il suo riscaldamento pre-partita, un preludio al tifo incessante che ha scandito i novanta minuti. Il climax è giunto con la standing ovation riservatagli nel momento della premiazione come man of the match, a coronamento di una performance straordinaria.
Il ritorno del centravanti al "suo" stadio è stato un tuffo nel passato, riaccendendo la memoria dei giorni in cui Retegui aveva scritto pagine indelebili con la maglia dell'Atalanta. L'Eco di Bergamo ricorda con affetto quei dodici mesi di magia, quando il giocatore aveva appena iniziato la sua favola italiana: tre reti nelle prime tre partite di Serie A e, poi, una cavalcata trionfale verso il titolo di capocannoniere con 25 reti in campionato e altre 3 in Champions League. L'estate successiva, però, avrebbe portato una separazione inevitabile: l'interessante offerta dell'Al-Qadisiya in Arabia Saudita rappresentava una tentazione troppo grande sia per lui che per il club bergamasco.
Nonostante la distanza geografica, Retegui non ha mai smarrito il suo istinto naturale per il gol. Durante il suo ritorno sotto la maglia azzurra della nazionale italiana, ha messo nuovamente in mostra tutte le sue qualità: un attaccante completo, capace non solo di finalizzare le azioni ma anche di costruire gioco e dialogare con i compagni. È stata sua la giocata che ha aperto le marcature per l'1-0 di Kean. E non si è fermato qui: lunghe falcate, tecnica sublimata e caparbietà l'hanno spinto al raddoppio e al definitivo 4-0, un'evidente dimostrazione di quanto sia letale in area di rigore.
Esultare sotto la curva Nord ha risvegliato emozioni perdute ma ancora vivide, sebbene con una nuova casacca. Retegui è e rimarrà un giocatore verso cui Bergamo nutre un affetto speciale, simbolo di tenacia e passione. Sebbene il futuro adesso lo veda lontano dall'Italia, la performance in maglia azzurra è un promemoria di quanto sia stata cruciale per l'Atalanta e il suo pubblico. A lui, il popolo nerazzurro ha dedicato una serata speciale, illuminata dalla sua stella e culminata sotto una pioggia di applausi che non ha conosciuto la parola fine.
Ricordi e presente si sono intrecciati magicamente in questa occasione, con Retegui a indossare ancora il nerazzurro, anche se metaforicamente, portando per una serata la passione atalantina sul prato di Bergamo. Non come un tesserato del club, ma come un condottiero con la maglia dell'Italia. Il legame con i tifosi della Dea, ancora una volta, ha dimostrato di essere ben più che tangibile, costituendo un filo invisibile ma robusto che attraversa nazioni e cuori.