La Sampdoria, uno dei club più rispettati del calcio italiano, è incappata in una delle stagioni più deludenti della sua storia, culminata con la retrocessione in Serie C. Per un club che ha celebrato numerosi successi nei suoi giorni di gloria, tra cui uno storico scudetto nel 1991 e diverse vittorie in Coppa Italia, scendere così in fondo è stato davvero sconvolgente.
Il punto culminante della stagione è stato segnato dalla partita a Castellamare di Stabia, dove un pareggio incapace di risollevare la squadra ha segnato ufficialmente la retrocessione, rendendo vano ogni tentativo di salvezza. Nonostante le elevate aspettative della campagna acquisti estiva, con rinforzi come Tutino e Coda, il club non è riuscito a concretizzare il suo potenziale. I continui cambi di allenatore – da Andrea Pirlo a Andrea Sottil, passando per Leonardo Semplici e Alberico Evani – hanno solo aggiunto confusione, ostacolando la creazione di una vera identità di squadra.
L'inverno ha visto un intenso turnover della rosa con l'arrivo di nuovi giocatori come Sibilli, Oudin, Cragno e Altare, sotto la supervisione del direttore sportivo Pietro Accardi. Tuttavia, nemmeno questi nuovi innesti sono riusciti a invertire il destino del club. La decisione di coinvolgere figure iconiche come Roberto Mancini, senza un ruolo preciso, e il tandem Evani-Lombardo in panchina, sembrava promettente ma si è rivelata insufficiente alla lunga.
Momenti di speranza sono emersi con una vittoria chiave contro la diretta concorrente alla salvezza, la Salernitana. Tuttavia, le aspettative non si sono tradotte in realtà, poiché la squadra non è riuscita a mantenere lo slancio nelle partite successive. Infatti, la sofferenza psicologica e la pressione delle partite finali si sono fatte sentire, culminando con il verdetto finale dei 90 minuti di Castellamare: retrocessione diretta.
Questa discesa è particolarmente dolorosa considerando il glorioso passato della Sampdoria, che ha ospitato talenti straordinari come Gianluca Vialli, Roberto Mancini, Ruud Gullit, Clarence Seedorf, e molti altri. Il monte ingaggi di 20 milioni di euro, con giocatori di alto profilo per la Serie B, rende ancor più incomprensibile questo dramma sportivo.
Il 2024/2025 è stato un anno da dimenticare non solo per la prima squadra maschile. Anche la Primavera e la Samp Women hanno sofferto la stessa sorte, con la Primavera retrocessa nella Serie Primavera 2 dopo una stagione disastrosa e le Samp Women che, dopo aver lottato nella poule salvezza, sono scivolate in Serie B.
La dirigenza ora deve affrontare decisioni cruciali per ricostruire e riportare il club alla gloria passata. Una riorganizzazione strutturale è essenziale per riaccendere la fiducia e la motivazione, non solo tra i giocatori, ma anche tra i tifosi. Con una pianificazione accurata e investimenti sensati, la Sampdoria può aspirare a ritornare al livello che le compete e riprendere il suo posto tra l'élite del calcio italiano.