Secondo recenti analisi di agenzie specializzate, la maggior parte delle aziende negli Stati Uniti non prevede di aumentare il proprio personale nel corso del 2026. Evidenzia un clima di incertezza economica accentuato dallo sviluppo di tecnologie di Intelligenza Artificiale (AI), capaci di sostituire le risorse umane in diverse mansioni.
Questa situazione ha indotto molte aziende ad adottare un atteggiamento attendista, mentre altre si trovano a dover gestire le conseguenze di assunzioni eccessive effettuate nel periodo post-pandemico, con conseguenti piani di riduzione del personale. Indeed, sito specializzato nella ricerca di lavoro, stima una crescita minima delle assunzioni nel 2026. Anche aziende come Shopify e Chime Financial hanno comunicato l'intenzione di mantenere stabili i livelli occupazionali.
Un sondaggio condotto durante un meeting di amministratori delegati a Manhattan, organizzato dalla Yale School of Management, rivela che il 66% dei dirigenti prevede di mantenere o ridurre il personale esistente nel 2026, con solo un terzo degli intervistati che prospetta un aumento delle assunzioni. Chris Layden, CEO della società di reclutamento Kelly Services, sottolinea come l'incertezza attuale spinga le aziende a investire in capitale piuttosto che in nuove risorse umane.
Da diversi mesi, il mercato del lavoro statunitense mostra segni di rallentamento, con grandi aziende come Amazon.com, Verizon, Target e United Parcel Service che hanno già ridotto il numero di impiegati negli uffici. Il tasso di disoccupazione a novembre è salito al 4,6%, il valore più alto degli ultimi quattro anni. Christopher Waller, membro del Federal Reserve System, ha definito questa tendenza "malsana", evidenziando una crescita "praticamente nulla" nella creazione di nuovi posti di lavoro e una diffusa paura dei licenziamenti tra i lavoratori.
Anche in IBM si registra il tasso di abbandono più basso degli ultimi 30 anni, come dichiarato dal CEO Arvind Krishna. Il livello di turnover volontario negli USA è inferiore al 2%, contro una media abituale del 7%. "Le persone non sono desiderose di cambiare lavoro", ha affermato Krishna, "e questo porta a una riduzione delle assunzioni, perché i dipendenti non si dimettono". Indeed prevede un tasso di disoccupazione intorno al 4,6% anche nel 2026. Laura Ullrich, direttrice della ricerca economica di Indeed, non si aspetta cambiamenti significativi nel prossimo futuro, con un numero limitato di nuove posizioni soprattutto in settori ad alta specializzazione come l'analisi dei dati, lo sviluppo software, il marketing e l'industria dell'intrattenimento.
In sintesi, il mercato del lavoro statunitense si trova in una fase di transizione, caratterizzata da incertezza economica, avanzamento tecnologico e una maggiore cautela da parte delle aziende. Le prospettive per il 2026 indicano una stagnazione delle assunzioni e una crescente attenzione alla gestione dei costi, con possibili ripercussioni sul livello di occupazione e sulla fiducia dei lavoratori. Sarà fondamentale monitorare attentamente l'evoluzione della situazione nei prossimi mesi per valutare l'impatto di queste tendenze sull'economia statunitense e globale.

