Nella continua evoluzione del panorama produttivo globale, Foxconn, un nome di spicco nel settore manifatturiero e principale fornitore di Apple, ha preso una decisione rivoluzionaria. L'azienda ha deciso di investire ben 1,5 miliardi di dollari per ampliare le sue attività in India, una mossa che ha suscitato diverse reazioni a livello geopolitico e industriale. La comunicazione arriva da un rapporto dell'agenzia Bloomberg, che ha citato documenti depositati dalla compagnia taiwanese tramite la sua filiale a Singapore.
Questo sviluppo segue le dichiarazioni dell'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale ha espresso apertamente il suo disappunto nei confronti del trasferimento della produzione al di fuori degli Stati Uniti. Trump ha rivelato di aver incoraggiato Tim Cook, CEO di Apple, a considerare l'espansione degli impianti di produzione all'interno del paese, in modo tale da creare nuovi posti di lavoro per gli americani e stimolare l'economia interna.
Tuttavia, le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina hanno complicato lo scenario per le aziende statunitensi che si basano su fornitori cinesi. Le potenziali barriere commerciali, come l'aumento dei dazi doganali, hanno spinto Apple a riconsiderare le sue strategie di produzione. Secondo quanto riportato, l'obiettivo dell'azienda è di aumentare la produzione di iPhone in India, destinando una parte significativa di essa al mercato americano già entro la fine di quest'anno.
Attualmente, Apple produce ancora la maggior parte dei suoi iPhone in Cina, ma il contributo dell'India alla sua catena produttiva ha raggiunto la quota del 20%. Le previsioni indicano un'espansione significante di questa percentuale nel prossimo futuro, grazie anche all'influenza di Foxconn e al coinvolgimento di altri attori chiave come il conglomerato locale Tata Group, che ha stretto partnership strategiche con aziende come Pegatron e Wistron.
Nei bilanci dell'ultimo anno fiscale, la produzione di iPhone in India ha registrato un valore complessivo di 22 miliardi di dollari, una crescita vertiginosa del 60% rispetto ai periodi precedenti. Questo dato non solo sottolinea il potenziale economico di una produzione decentralizzata, ma apre anche la strada a nuove opportunità per l'occupazione e l'innovazione tecnologica nella regione.
Nonostante le pressioni politiche, la mossa di Foxconn rappresenta un netto avanzamento verso una produzione sempre più globale e diversificata, nonché una risposta pragmatica alle dinamiche complesse del commercio internazionale. La promessa di Apple di investire 500 miliardi di dollari per migliorare le capacità produttive e infrastrutturali negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni rimane un elemento centrale della sua strategia, ma il rafforzamento della sua posizione in India offre un'ulteriore tassello alla sua lunga visione di crescita sostenibile e adattabilità al contesto geopolitico.