La Corte dei Conti, attraverso un recente referto indirizzato al Parlamento, ha lanciato un significativo monito alle Regioni italiane riguardo alla gestione delle spese per l'anno 2023. Da quanto emerso dalla relazione approvata dalla Sezione delle autonomie della Corte, le modalità di copertura delle leggi di spesa regionali risultano spesso insufficienti e approssimative. In particolare, viene evidenziata una persistente tendenza a finanziare nuove misure attraverso l’utilizzo di fondi pregressi, piuttosto che mediante l'introduzione di nuove o maggiori entrate, una pratica che solleva non poche preoccupazioni in merito alla sostenibilità finanziaria a lungo termine.
L'indagine della Corte fa parte delle attività ausiliarie previste dall’art. 1, comma 2 del decreto-legge 174/2012 (successivamente convertito con modificazioni dalla legge 213/2012). Questa analisi ha messo in luce diversi problemi di natura strutturale che affliggono la qualità delle relazioni tecniche allegate alle leggi regionali. In molti casi, infatti, queste relazioni risultano carenti e dotate di scarsa chiarezza, un particolare che impedisce una corretta e trasparente quantificazione degli oneri finanziari.
L'articolo 81 della Costituzione italiana esplicita chiaramente la necessità di una copertura integrale delle nuove spese pubbliche. Il referto della Corte dei Conti rappresenta un potente strumento di valutazione rispetto a questa disposizione costituzionale. La Corte sottolinea che, attualmente, il panorama delle spese regionali è caratterizzato da numerose lacune che richiedono un'attenzione sempre maggiore da parte dei Consigli regionali. Viene espressa la necessità di una più rigorosa applicazione dei criteri giuridico-contabili già consolidati a livello di legislazione statale. Un esempio particolarmente significativo si evidenzia nella Legge regionale delle Marche del 27 luglio 2023, n. 13. Questa norma modifica una legge del 2017 dedicata alla prevenzione e al trattamento del gioco d’azzardo patologico e delle dipendenze legate alle nuove tecnologie e social network. Anche in questo frangente, la Corte ha riscontrato una grave carenza di informazioni nelle relazioni tecniche che accompagnano la norma.
Nonostante l'importanza sociale delle misure in questione, la quantificazione degli oneri e la loro sostenibilità non appaiono supportate da dati verificabili, sollevando preoccupazioni sulla loro efficacia e realizzabilità. In sintesi, l'indagine condotta dalla Corte dei Conti evidenzia l'urgenza di un profondo cambiamento nella gestione delle finanze regionali. La Corte esorta le Regioni a rafforzare la qualità delle loro relazioni finanziarie. Questo impegno verso una maggiore trasparenza e coerenza tra le scelte legislative e le effettive coperture economiche è essenziale, in particolare nei settori socialmente più sensibili come quello della sanità pubblica e la gestione delle dipendenze. Tali ambiti richiedono politiche economiche ben supportate da dati concreti per garantire interventi efficaci che vadano a beneficio della società nel suo complesso. La capacità delle Regioni di rispondere a queste richieste rappresenterà un indicatore cruciale della loro efficacia amministrativa nel garantire una gestione equa e sostenibile delle risorse pubbliche.